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FESTIVAL Belgio

Due commedie svizzere spiccano a Namur

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Il Festival del Film Francofono di Namur presenta due commedie svizzere, elevate ed energiche, né pretenziose, né facili, che rappresentano entrambe lo schema classico di una famiglia sconvolta dall’arrivo di un estraneo, motore drammatico che fa esplodere il non-detto e i drammi familiari.

Ma in questa prima opera di Jean-Stéphane Bron (autore di un documentario Le génie hélvétique), Mon frère se marie [+leggi anche:
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, lo schema classico si ribalta, e proprio questo ribaltamento sarà il succo e la particolarità del film. Vinh è arrivato in Svizzera come rifugiato quando aveva 7 anni, si sposa e la sua famiglia d’adozione, ora in frantumi, dà il cambio alla madre vera, che viene per la prima volta a trovarlo in quello che lei crede essere "il paradiso". Ciascuno di loro tenta di salvare le apparenze e recita la sua parte davanti alla spettatrice straniera, ma allo stesso tempo è pronto a brandire il coltello. Interpretato da due grandi attori, Jean-Luc Bideau e Aurore Clément, Mon frère se marie moltiplica le trovate esilaranti, le situazioni comiche e gli ammiccamenti verso uno spettatore complice di questo conflitto familiare in tre atti, in cui la visione del proprio spettacolo obbliga allo scontro e poi al dialogo. Venduto da Films Distribution, il film è una co-produzione tra Svizzera (Box Productions) e Francia (Les Films Pelléas)

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Con una vena più leggera, Christoph Schaub firma con Jeune homme [+leggi anche:
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un gradevole romanzo di formazione, tenero e gioioso. Sebastian (Matthias Schoch), per sfuggire a una famiglia soffocante, decide di andare a Ginevra come "ragazzo alla pari", per imparare il francese. Tra un capofamiglia frustrato e scontroso (Alexandra Vandernoot), un padre dongiovanni (Didier Flamand), una bizzosa vicina, un’adolescente che gli rende la vita impossibile e una conturbante ragazza, il giovane ha ostacoli da abbattere e un cuore da conquistare. La sua crescita passa per il confronto con questo ambiente estraneo, da che era soltanto un ragazzino accetta di giocare la parte del mediatore. Senza distributore in Belgio, Jeune homme è una produzione T&C Film. Il film è venduto all’estero dalla società francese Onoma.

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(Tradotto dal francese)

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