Il cinema parla ceco
di Sakis Kontos
Gli ideatori della recente campagna “buy Czech”, che tenta di persuadere i consumatori ad acquistare prodotti locali, buoni, se non migliori, di quelli importati, dovrebbero ispirarsi al cinema. I film cechi dominano i botteghini con una promozione minima.
A metà della stagione autunnale, due film cechi guidano le classifiche di sala. In cima, a sorpresa, c’è Prachy delaj cloveka (lit. Money Makes the Man), commedia d’azione basata su due veri incidenti, girato in parte in Sri Lanka. Il film è diretto da Jiri Chlumský, regista televisivo, e prodotto da Ceska Produkce (Snowboarders) assieme al network televisivo commerciale TV Prima. In meno di due settimane dalla sua uscita, il film ha raccolto oltre 60.000 spettatori.
Quello di Chlumský è il primo film d’azione ceco a guidare la classifica ormai da anni. La pellicola ha scalzato dalla prima posizione Jan Hrebejk e il suo Beauty in Trouble (Kráska v nesnázích), dramma sociale su una giovane donna irrequieta, tratto dal poema di Robert Graves. Prodotto da Ondrej Trojan per Total Help Art insieme a Czech TV, il film ha toccato quota 179.000 spettatori in cinque settimane.
Entrambi i film devono fare ancora molta strada prima di raggiungere l’hit dell’anno, Holiday Makers (Ucastnici zajezdu) di Jiri Vejdelek che, in 25 settimane, ha raggiunto i 655.000 spettatori. Questa commedia leggera è tratta dal romanzo di Michal Viewegh e prodotta da Rudolf Biermann, Tomáš Hoffman e TV Nova.
Ma i botteghini potrebbero parlare soltanto ceco entro dicembre, con l’uscita di due film molto attesi, Grandhotel [+leggi anche:
trailer
scheda film] di David Ondricek, presentato in anteprima oggi, e The Ro(c)k of the Pariahs (Ro(c)k podvrataku) di Karel Janak (Snowboarders; Rafters), che uscirà il 2 novembre.
(Tradotto dall'inglese)
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