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FESTA DI ROMA Extra

Giovanna Taviani, inversioni di rotta

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L’espatrio come riflessione esistenziale e culturale. Soprattutto se questa nasce dal migrante che, seppur occasionalmente, riesce a tornare nel proprio Paese, riappropriandosi di quelle radici e quei legami abbandonati anni addietro.

Su questi Ritorni (Homecomings, nella sezione Extra della Festa Internazionale di Roma) si è posata la macchina da presa di Giovanna Taviani, incuriosita da un articolo letto lo scorso anno dal titolo “Ferie d’Africa”. “Della notizia mi colpì subito l’idea di un esodo al contrario, di un viaggio alla rovescia rispetto alla rotta disperata che ogni anno dalle coste africane compiono migliaia di profughi. Decisi di seguire da vicino alcuni di questi personaggi: volevo tornare, insieme a loro, alle loro origini e scoprire, attraverso loro, un mondo complesso e spesso contraddittorio”, sottolinea la regista, al suo secondo documentario.

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Con questo intento la Taviani conduce la sua riflessione in compagnia di tre emigrati “eccellenti”: lo scrittore marocchino Tahar Ben Jelloun, che ogni estate va in vacanza a Tangeri, l’algerina Assia Djebar, regista e scrittrice di lingua francese, esule volontaria e dissidente che non torna in Algeria dagli anni ’90 e il tunisino Karim Hannachi, insegnante di lingua araba e responsabile della comunità maghrebina di Mazara del Vallo, in Sicilia, dove è arrivato giovanissimo e vive con la moglie siciliana e i figli. Insieme a quest’ultimo, la documentarista si mette in viaggio anche fisicamente, accompagnandolo fino all’incontro con la famiglia d’origine a Nefta.

Dalle voci congiunte dei tre nordafricani emergono sensazioni simili, riconducibili ai concetti di contaminazione di culture, conflitti di identità, nostalgia. Il lavoro di Giovanna Taviani si mantiene su un registro descrittivo a tinte poetiche, complice l’elevata estrazione culturale dei protagonisti. E in questo senso offre con sensibilità un affresco interessante, mai banale, di un fenomeno sicuramente poco raccontato.

Il film è una coproduzione italo-francese tra gli italiani Nuvola Film e G. B. Palumbo Editore con il contributo del Ministero dei Beni e per le Attività Culturali e la francese Yenta Production.

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