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FESTA DI ROMA Business Street

Italiani soddisfatti dell'esperimento

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"Sono state gettate basi solide. C'è stato un buon interesse degli operatori, anche se in soli tre giorni è difficile concludere delle trattative". Riccardo Tozzi (Cattleya), uno dei più attivi produttori italiani, ha commentato così con CinecittàNews la prima edizione di di Business Street, quello che potrebbe diventare il nuovo mercato del cinema italiano. "L'occasione è importante per dare visibilità ai film e per intavolare discorsi che verranno portati avanti nel prossimo mercato del cinema. Noi di Cattleya abbiamo avuto un buon riscontro, con tante presenze internazionali alle proiezioni dei nostri film di Amelio e Virzì".

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"Qualcuno dei miei colleghi stranieri non ha trovati molto soddisfacenti i film che ha visto. Ma la location e l'organizzazione delle Business Street erano perfette", dice Valerio De Paolis (BIM Distribution). Bisogna prolungare la durata e aumentare i film in proiezione. Per l'anno prossimo cambierei le date perché Roma come festival è troppo vicino alla Mostra di Venezia e come mercato all'American Film Market. Suggerirei di spostarla tra il 5 e il 15 dicembre.

Per Alessandro Usai, di Mikado, "la Business Street ha funzionato, del resto molti sono stati i commenti positivi, soprattutto degli stranieri. A Roma c'è un potenziale per realizzare un vero e proprio mercato, certo andrebbero riviste alcune cose come il prolungamento della durata. Comunque la Business Street è uno strumento fondamentale per la promozione del film: da una parte c'è la Festa del Cinema con la sua visibilità mediatica, e dall'altra si concludono affari".

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