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FESTA DI ROMA Concorso

Francesca Comencini racconta l’Italia “marcia”

di 

«Questo Paese è anche casa nostra». La frase è pronunciata con indignazione da Valeria Golino in versione capitano di Finanza contro chi rovina l’Italia abusando del binomio denaro-potere. E il confronto diventa un vero e proprio scontro tra Bene e Male, cuore del nono film di Francesca Comencini che, con A casa nostra [+leggi anche:
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, mette a tema la circolazione del denaro e quanto questa condizioni i rapporti umani. Lo scenario è una Milano “camera a gas”, disumanizzata dalle regole dell’economia e della finanza, campo di sterminio di tutto ciò che sfugge al dio denaro.

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A casa nostra è un’opera corale, che fa incrociare i suoi personaggi su territori di dolore. «Sentivo l’esigenza di fare un film su questo Paese “contaminato”, che è talmente cambiato negli ultimi anni da essere l’ombra di se stesso», spiega la regista alla stampa che si è nettamente divisa sull’accoglienza della pellicola. «Prima di schierarmi, voglio comprendere a fondo le nuove dinamiche che regolano l’Italia: il rapporto con il denaro soprattutto, e Milano – poco rappresentata nel cinema di oggi – ne è corollario essendo “il manifesto” di una generazione in cui “l’eleganza è fondamentale”».

Ma A casa nostra è anche un film sulle donne: «Quanto più il denaro diventa potere, tanto maggiormente cresce il disprezzo verso le donne, che addirittura non si rispettano tra di loro», dice la regista che già con Mi piace lavorare - Mobbing [+leggi anche:
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(2003, Festival di Berlino) aveva messo a fuoco la discriminazione professionale di una donna. «Credo che la nostra epoca stia crescendo degli adolescenti meno liberi di quanto non fossimo noi negli anni Settanta, e questa è un’involuzione; in questo senso sono molto pessimista». Ogni personaggio del film è infelice della propria vita: dalla modella al pensionato, dalle prostitute al capitano della Finanza, dalla ricca casalinga al marito, banchiere cinico e reo di “insider trading”, che – per accontentare la moglie sterile – riesce addirittura a comprarsi il feto di una prostituta in coma irreversibile. A casa nostra è una produzione Bianca Film con Rai Cinema, con il sostegno del Ministero per i Beni e le Attività Culturali. Le vendite internazionali sono affidate a MK2.

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