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PRODUZIONE Italia

Fallimento per Cecchi Gori

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Il Tribunale di Roma ha dichiarato il fallimento della Finmavi, finanziaria del Gruppo Cecchi Gori.

La lunga battaglia che ha contrapposto Vittorio Cecchi Gori ai suoi creditori, iniziata con la crisi dell’imprenditore cinematografico nel 2002 e arrivata nelle aule di tribunale ormai due anni fa, sembrava essersi conclusa alla fine dell’estate con il via libera al concordato preventivo. Ma venerdi scorso, nell’ultima udienza, l’omologa del concordato non è arrivata, spalancando le porte al fallimento.

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A spingere con decisione per il fallimento sono state le banche creditrici, con in testa l’americana Merrill Lynch. La stessa che aveva emesso un bond da 475 milioni di euro garantiti dalla library cinematografica di Cecchi Gori, un patrimonio di prestigio con pellicole che hanno fatto la storia del cinema italiano. Proprio la banca d’affari americana aveva presentato una nuova richiesta di fallimento in agosto, dopo che una prima richiesta era stata respinta nel luglio scorso. E sempre Merrill, creditore per 190 milioni su 630 totali, è stata tra quelli che hanno votato contro il concordato, portando di fatto alla dichiarazione di fallimento.

Vittorio Cecchi Gori spiega di aver "già dato mandato ai legali di proporre opposizione". È stata colpita, dice, "una società che, da decenni, rappresenta il cinema italiano nel mondo e peraltro impegnata in nuovi ed ambizioni progetti cinematografici".

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