27/10/2006

Con l’uscita oggi di Statyści (Extras) di Michał Kwieciński, secondo film più premiato all’ultimo festival del cinema polacco di Gdynia, il pubblico vede tornare finalmente sul grande schermo la buona commedia locale, genere a lungo snobbato dai registi polacchi.

Michał Kwieciński è prima di tutto un produttore (Akson Studio) ben conosciuto nel mercato cinematografico polacco. Tra le sue ultime produzioni, ci sono Oda do radości (Ode to joy), il film di Anna Kazejak, Leszek Dawid e Jan Komasa molto apprezzato dalla critica. E al momento Kwieciński sta producendo Post mortem di Wajda.
Con Statyści, il produttore si trasforma per la prima volta in regista. Ed è un debutto decisamente riuscito. Il film è piaciuto non solo alla giuria del festival di Gdynia (premio per la migliore sceneggiatura a Jarosław Sokół, la migliore fotografia a Arkadiusz Tomiak, migliore attrice non protagonista Anna Romantowska, migliore attore non protagonista Krzysztof Kiersznowski) ma anche al pubblico: è stato il film più applaudito dell’intera manifestazione.

La storia raccontata da Kwieciński è ambientata in un piccolo villaggio dove una troupe di cinema cinese, convinta che la Polonia sia "la nazione più triste del mondo", sta girando un melodramma con la partecipazione di figuranti locali. Tra questi, ci sono un contabile, un fotografo, una commerciante e un facchino, la cui vita si svolge monotona senza alti né bassi.
Pertanto, dietro la routine i drammi individuali emergono in modo discreto, nascosti nel passato ma le cui tracce sono visibili in ciascun personaggio. E questa doppiezza dà a questa commedia brillante un pizzico di amarezza. Statyści sarebbe un’opera banale se Kwieciński non avesse costruito i suoi personaggi con una precisione psicologica rara e sincera.
Il film, prodotto da Kamil Przełęcki di Akson Studio, è distribuito in Polonia da ITI Cinema.

(Tradotto dal francese)