Le esportazioni incassano 239,5 M€ nel 2005
Mentre i rivenditori francesi sono in piena attività all’American Film Market di Los Angeles che si conclude domani, il Centre National de la Cinématographie (CNC) pubblica il rapporto annuale realizzato in collaborazione con Unifrance, l’ADEF (Associazione dei distributori francesi) e l’IFCIC (Istituto per il finanziamento del cinema e delle industrie culturali). L’anno scorso, le 19 società francesi di vendite internazionali di film hanno registrato un totale di 239,5 milioni di euro di incasso: 153,1 milioni di euro per i film francesi (+ 8,4 % in confronto al 2004 e + 24 % dal 2003) e 86,4 M€ per i film stranieri (+5,2 % in un anno). Da notare che gli incassi, essenzialmente minimi garantiti, riguardano soprattutto le vendite effettuate nel 2003, 2004 e inizio 2005, tenendo conto dello scarto tra la firma dei contratti e il loro pagamento.
In termini di tendenze, lo studio attesta il calo del prezzo di vendita dei film francesi, una maggiore selettività nell’acquisto dei film, una diminuzione del volume dei pre-acquisti (a favore dei film terminati) e la competitività dei film nazionali su un numero crescente di mercati. Tre società totalizzano il 62% degli incassi di vendita di film francesi (50% nel 2004), cinque realizzano una cifra d’affari superiore ai 10 M€ mentre sei strutture incassano meno di un milione di euro. Le vendite di film stranieri sono affidate a due srutture che raccolgono l’82% degli incassi (il leader si arroga il 66,7% delle vendite).
L’Italia s’impone come il primo paese acquirente di film francesi con 23,1 M€ di incassi (15,1%), un risultato in crescita del 31% con i prezzi in netto aumento (300 000 euro in media per un film recente). Dietro arrivano il Giappone, poi la Germania (9% delle vendite, in calo del 38%). Accumulando il 51,3% delle vendite, l’Europa occidentale resta l’area principale di esportazione dei film francesi con la Spagna (6,7%), il Belgio (4,5%, in crescita del 38%), il Regno Unito e l’Irlanda (2,8%, in calo del 35%, un mercato fragile sotto l’influsso di alcuni film), la Scandinavia (stabile al 2,5%), la Svizzera (1,8%) il Benelux (1,8%) e la Grecia (1,7%). L’America del Nord diventa il secondo mercato con il 18,8% (ma il 91% delle vendite per un solo film) davanti l’Asia (14,8% di cui quasi l’80% in Giappone, un mercato chiave con prezzi alti) e l’Europa dell’Est (8% del totale di cui più del 50% nella zona CEI, 11,3% in Ungheria e 10,5% in Polonia).
(Tradotto dal francese)
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