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Soluzioni per l'avvenire del cinema

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La crisi del modello economico tradizionale della produzione potrebbe essere parzialmente risolta, come hanno dimostrato gli esperti del panel 4, attraverso l’arrivo di fondi di investimento e di nuove categorie di investitori. Secondo Vincent Grimond (FR –Exception Wild Bunch) il bisogno di finanziamenti della produzione potrebbe essere soddisfatto dagli apporti di capitale e dagli investimenti in strumenti finanziari specializzati (slates) qualora il mercato si dotasse degli strumenti necessari alla decisione finanziaria (database finanziari, modellizzazione, banchmarking). Questi strumenti hanno mostrato la loro efficacia, come ha sostenuto Roy Salter (USA – The Salter Group), ma alcuni investitori tradizionali (Marino Cucca, IT - Banca Nazionale del Lavoro) dubitano ancora della loro adeguatezza al quadro economico europeo, che non raggiunge la massa critica. In queste condizioni, uno strumento europeo di garanzia (Laurent Vallet, FR - IFCIC) garantito da risorse nazionali e comunitarie potrebbe essere utile al settore.

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Infine, i rappresentanti dei fondi pubblici europei hanno insistito nel corso del panel 5 sul ruolo dinamico dell’intervento pubblico. A livello regionale, come ha mostrato Giulia Rodano (IT – Région Lazio), l’azione della Regione si sviluppa in un registro ampio di sostegno alle imprese e alle attività. A livello nazionale, Henning Camre (DK – Danish Film Institute) ha analizzato i bisogni dell’intervento pubblico senza il quale buona parte del cinema europeo non esisterebbe, senza dimenticare tuttavia i limiti e i rischi di un intervento pubblico troppo volontaristico. Aviva Silver, capo unità del Programma MEDIA, infine, ha esposto la logica delle sinergie professionali, culturali e politiche che fondano l’azione comunitaria in complementarietà con gli Stati membri.
Nel corso della giornata, nel panel 3 sono state esposte anche le prospettive di collborazione tra professionisti americani ed europei. Richard Fox (USA – Warner Bros) ha mostrato come uno studio hollywoodiano puo’ aver interesse al co-sviluppo della creazione europea rispettando la lingua, i talenti e le strutture dei diversi paesi, in progetti che possono quindi beneficiare delle competenze e dei mezzi di uno studio. Secondo Fox, « se i film perdono sui loro mercati nazionali, è una perdita per tutti ».
Gli oratori di questa giornata hanno mostrato tutti grande fiducia nell’avvenire del cinema come espressione specifica della cultura (Michel Reilhac, FR - ARTE) e se il cinema non è in crisi, il suo modo di produzione in piena trasformazione deve diventare l’oggetto di un’attenzione speciale, non soltanto politica o legislativa, innovativa, al fine di preservare il suo avvenire.

La registrazione integrale dei dibattiti in formato mp3 è disponibile on line sul sito www.mediacg.tv

Autori: Alain Modot, VP Media Consulting Group per Cinema.Festa Internazionale di Roma, Cinecittà Holding e Media Consulting Group

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