Free Will e Karaula trionfano a Trieste
Due titoli già pluripremiati aggiungono alle loro liste un altro trofeo: The Free Will di Matthias Glasner ha ottenuto il Premio Trieste al Miglior Lungometraggio (e 5.000 euro) alla 18ma edizione del Trieste Film Festival (18-25 gennaio) mentre la Menzione Speciale è andata al polacco Retrieval [+leggi anche:
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scheda film] di Slawomir Fabicki.
La giuria del concorso del festival— dedicato quasi interamente al cinema dell’Europa dell’est, un tema che riflette la tradizione di Trieste e la sua larga fetta di popolazione di origini slave— ha detto della pellicola di Glasner: “ Il film racconta con drammatica incisività, senza alcun compromesso la storia di un uomo schiavo della propria natura, costretto a vivere al di fuori di ogni contesto sociale. Il regista non indulge a facili soluzioni e conserva un distacco oggettivo, aiutato da due interpreti eccezionali.”
Il premio del concorso per il Miglior Documentario (2.500 euro) è andato alla regista svedese Agnieszka Lukasiak per Forgotten (Bortglömda), storia di due donne che lasciano un campo di lavoro collettivo in Polonia, una delle molte fattorie abbandonate del periodo comunista, e della loro difficile ricerca di una vita migliore a Varsavia.
The Tube With a Hat (Lampa cu caciula) del filmmaker rumeno Radu Jude, altro titolo di successo nel circuito festivaliero mondiale, ha ottenuto il Premio per il Miglior Cortometraggio e 2.000 euro.
Il preferito dal pubblico è stato però il regista croato Rajko Grlic con Karaula, adattamento di un noto e dolceamaro romanzo che narra la vicenda di un gruppo di soldati jugoslavi di stanza lungo i confini albanesi pochi mesi prima della caduta del paese, nonché primo progetto del suo genere co-finanziato da tutti i paesi della ex-Jugoslavia assieme alla Germania.
(Tradotto dall'inglese)
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