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FESTIVAL Ungheria

Due nuovi premi per il cinema di casa

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Molte le anticipazioni su questa 38ma edizione della Settimana del Cinema Ungherese, tradizionale vetrina annuale dedicata al cinema ungherese a Budapest che si apre il 30 gennaio, con la proiezione fuori concorso del recente lungometraggio di Pal Sandor Noah's Ark (Noé bárkája). L’evento, che si svolgerà a partire dal 6 febbraio, offre più di 200 film, dei quali 17 lungometraggi in concorso, 17 fuori concorso, 39 documentari e 30 corti e film sperimentali. Ma che presenta, soprattutto, molte novità.

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La prima è la stessa modalità di selezione dei film. L’alto numero di lungometraggi prodotti lo scorso anno ha costretto infatti ad una pre-selezione per diminuire il numero di aspiranti.

L’originalità è il concetto alla base dei due premi principali, uno riservato ai film d’essai e uno a film commerciali. Secondo Attila Janisch, presidente del board della Settimana del Cinema Ungherese, l’obiettivo dei due premi è di “mettere un punto all’opposizione artificiosa fra il concetto di film d’intrattenimento e film d’essai”. Ma voci ben informate affermano che il doppio premio ha l’obiettivo di presentare il cinema ungherese ai mercati stranieri. Paradossalmente, non tanto il cinema d’essai— che va piuttosto bene— quanto piuttosto quello commerciale.

Motivazioni varie a parte, i film in concorso potrebbero andare meglio con una visibilità extra; Iska's Journey [+leggi anche:
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di Csaba Bollok, film che parla di una bambina di 12 anni che vive per strada in una cittadina mineraria, sarà presentenella sezione Generation della Berlinale, pochi giorni dopo la fine della Settimana del Cinema Ungherese. Man in the Nude di Károly Esztergályos e Happy New Life dell’esordiente Árpád Bogdán sono invece nella sezione Panorama, sempre alla Berlinale. La giuria dei lungometraggi è guidata da Ulrich Gregor, critico cinematografico, co-fondatore e Presidente del Freunde der Deutschen Kinemathek.

I lungometraggi in concorso:

Dolina - Zoltán Kamondi

The Eighth Day of the Week - Judit Elek

The Émigré - Everything is Different - István Dárday e Györgyi Szalai

Fragment - Gyula Maár

Lads of Budakeszi - Pál Erdoss

Happy New Life - Árpád Bogdán

Iska’s Journey - Csaba Bollók

Koynec - Gábor Rohonyi

Kythera - Péter Mészáros

Lora - Gábor Herendi

Men in the Nude - Károly Esztergályos

Mansfeld - Andor Szilágyi

Miscalculation - János Vecsernyés

Opium - János Szász

Railroad Junkies - András Szoke

Slow Mirror - Igor e Ivan Buharov

S.O.S. Love! [+leggi anche:
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- Tamás Sas

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(Tradotto dall'inglese)

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