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INDUSTRIA Francia

Tessere illimitate: UGC sotterra l'ascia di guerra

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Ritirata strategica per UGC , il maggiore esercente francese, che ha proposto ieri "uno status quo di due anni sulle tessere illimitate". Il presidente del gruppo, Guy Verrechia, aveva soffiato sul fuoco a fine gennaio (leggi l'articolo) comunicando l'intenzione di abbassare da 5,03 a 4,26 euro la remunerazione versata dalle sale ai distributori (che a loro volta dividono con produttori e autori) su ogni entrata registrata con una tessera d'abbonamento UGC. Per 18 euro al mese, la tessera consente un accesso illimitato alle 470 sale UGC in Francia, ma anche (per obbligo legale) ai cinema indipendenti che aderiscono al sistema. Avendo palesemente subito pressioni da parte dei poteri pubblici per mantenere in vigore le tariffe, UGC (il cui accordo sulle tessere illimitate va rinnovato il 18 marzo dal Centre National de la Cinématographie) preferisce ora "lasciare a tutti gli attori il tempo di accordarsi sulla definizione di nuove pratiche" ma sottolinea le "distorsioni nella concorrenza tra le diverse sale cinematografiche, alcune delle quali diffondono senza vincolo di prezzo né di orario le stesse opere in condizioni di durata di programmazione e di remunerazione incomparabili".

Tra le prime reazioni, quella comune dell'ARP (Autori Registi Produttori) e della SACD (Autori Compositori Drammatici), che si augurano che "il congelamento di questo progetto permetta di arrivare a una regolamentazione più forte e chiara delle carte illimitate, affinché si eviti che in futuro un attore dominante nel campo dell'esercizio possa imporre la sua legge e le sue condizioni in un contesto economico spesso fragile, e penalizzare i creatori che sono il cuore della diversità culturale". Reclamando una reale trasparenza del sistema delle tessere ad accesso illimitato la cui gestione è giudicata opaca, l’ARP e la SACD non mancano d'ironizzare stimando che "è buffo constatare come UGC, che ha rafforzato fino ad oggi la sua posizione dominante nel settore dell'esercizio, chieda ora che i poteri pubblici e i professionisti si interroghino sul gioco della concorrenza sleale tra le diverse sale cinematografiche".

(Tradotto dal francese)

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