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Spagna: la politica spagnola alla produzione di film (marzo 2005)

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In Spagna i finanziamenti per l’audiovisivo provengono essenzialmente dal manovra finanziaria gestito dall’"Instituto de la Cinematografía y de las Artes Audiovisuales" (ICAA). Gli aiuti economici previsti dal Fondo per il cinema Spagnolo coprono le fasi principali della produzione, distribuzione e sfruttamento commerciale del progetto.

Il Fondo Spagnolo per l’audiovisivo è cresciuto costantemente negli ultimi anni sino a raggiungere i 63.13 milioni nel 2005. Quasi il 90% è destinato alla produzione di film. In media, 90 lungometraggi l’anno ricevono contributi automatici, 14 film aiuti su progetto; vengono sostenuti anche circa 25 cortometraggi realizzati da produttori indipendenti.

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Questi aiuti economici sono principalmente delle sovvenzioni non rimborsabili. Sono assegnati secondo criteri oggettivi ed automatici, sebbene una piccola parte sia utilizzata in modo selettivo su particolari progetti. Le società di produzione ricevono generalmente un contributo pari al 15% dell’incasso delle sale cinema del primo anno di programmazione di ogni loro film. Questa cifra in ogni caso non può superare il 33% dei costi di produzione del film su cui si percepisce il contributo.

Sono stati istituiti anche degli aiuti supplementari per favorire la creatività ed il rinnovo del Cinema Spagnolo. Allo scopo, l’ICAA accorda sino al 60% del budget del film a quei produttori indipendenti che lavorano con nuovi registi o su progetti sperimentali cui vengano riconosciute significative qualità artistiche e culturali da una Commissione di Esperti espressamente costituita allo scopo.

Il Sistema Spagnolo prevede esenzioni fiscali sino al 20% per le società di produzione cinematografica e riconosce il ruolo di co-produttori finanziari a qualsiasi società che investa in lungometraggi od in film per la Tv (cifra che ammonta a circa 18 milioni di euro l’anno).

Il prestito bancario è cruciale per la produzione cinematografica spagnola. Ogni anno vengono stabiliti accordi con l’Istituto di Credito Ufficiale (ICO), che rimette fondi alle banche cui si rivolgono i produttori per richiedere il credito. L’ICAA paga gli interessi su questi mutui. Negli ultimi anni l’ammontare di questo genere di prestiti ha toccato una media annuale di 30 milioni di euro.

L’attuale sistema di sovvenzioni è pensato anche per incrementare il numero di co-produzioni, un fattore economico essenziale per affrontare budget più alti ed un mercato audiovisivo internazionale sempre più competitivo. Nel 2004 in Spagna sono state realizzate in totale, considerato l’intero mercato, 41 co-produzioni.

Nel 2005, alle reti televisive è stato imposto di investire il 5% del loro turnover nella produzione di lungometraggi destinati al cinema e di film per la Tv, un vincolo che precedentemente le reti spagnole non erano tenute a seguire.

A questo si aggiunga il crescente numero di Fondi Regionali istituiti dalle così dette Comunità Autonome spagnole. Tra le regioni più attive possiamo citare la Catalogna, la Galizia, Valenza ed i Paesi Baschi (vedi il riquadro). Altre comunità come Madrid, l’Andalusia, le Isole Canarie e la Navarra prevedono la costituzione di fondi per l’incremento della produzione audiovisiva nelle loro aree.

L’aumento delle somme stanziate ed i semplici requisiti richiesti alle società di produzione che intendono presentare istanza per l’ottenimento dei fondi regionali, riflette il desiderio di attrarre nelle regioni co-produttori sia spagnoli sia europei.

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