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Italia 2003 - Le riforme del Ministro Urbani e la nuova Cinecittà Holding

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Una poderosa campagna pubblicitaria per riportare gli spettatori a vedere i film italiani, l'internazionalizzazione del nostro cinema attraverso accordi con gli altri Paesi europei, la penetrazione in mercati inesplorati come Russia e Cina, la restituzione a Cinecittà delle sale attualmente controllate dall'Istituto Luce. Questi i punti fondamentali del programma con il quale il ministro per i Beni e le Attività Culturali, Giuliano Urbani, intende rilanciare il cinema italiano. Un piano le cui basi il ministro ha già lanciato in un atto di indirizzo inviato al nuovo consiglio d'amministrazione di Cinecittà Holding. (vedi) Fa del resto presagire una vera rivoluzione la nomina ad amministratore delegato di Cinecittà di Ubaldo Livolsi, personaggio di spicco della finanza privata italiana, in passato manager di primo piano del gruppo Fininvest e protagonista della collocazione in Borsa di Mediaset.

(L'articolo continua qui sotto - Inf. pubblicitaria)
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Cinecittà
Dalla holding che promuove il cinema italiano, secondo il ministro, scaturiranno i servizi “d'importanza cruciale per il momento storico che il cinema sta vivendo”. Da Cinecittà “deve partire l'internazionalizzazione del nostro cinema. Intendo la sua diffusione nel mondo attraverso le coproduzioni, la codistribuzione europea, la valorizzazione a tutti i livelli. Prevediamo una razionalizzazione delle risorse. Cinecittà dovrà raggruppare le sue partecipazioni, oggi disperse a danno della funzionalità. Penso soprattutto alle sale. Vogliamo creare strutture che abbiano una mission fortemente definita e non si disperdano in attività diverse. L'Istituto Luce deve tornare al suo ruolo storico di produttore di documentari e curatore degli archivi. Perderà le sale, ma ne guadagnerà in identità” (attualmente il Luce gestisce un circuito di multiplex chiamato Mediaport, ndr).

La campagna
“Due importanti sondaggi, realizzati da BNL e RaiCinema, ci riferiscono che un dato inquietante: gli spettatori considerano il cinema italiano noioso o di qualità inferiore a quello americano.
Vogliamo prima di tutto promuovere la conoscenza del cinema italiano nelle scuole. Poi pensiamo ad una campagna pubblicitaria per riavvicinare il pubblico ai film nazionali. Con la Rai abbiamo firmato un accordo che prevede la creazione di un telegiornale dedicato allo spettacolo. Anche sulle reti private, su Mediaset, stiamo facendo pressione per la valorizzazione del cinema italiano. Senza dimenticare lo scenario europeo”.

Accordi internazionali
“Stiamo intensificando l'azione diplomatica con gli altri paesi per aprire il terreno ai privati. negli ultimi due mesi abbiamo lavorato molto con Russia e Cina, due mercati nuovi e molto ricettivi”. Alla fine di gennaio il ministro ha firmato a Nuova Delhi un accordo tra Italia e India che apre la strada alla cooperazione tra le cinematografie dei due Paesi. L'accordo prevede il reciproco permesso di girare nei due Paesi e lo scambio di docenti delle scuole nazionali di cinema che avranno la possibilità di realizzare progetti comuni. Inoltre una commissione mista selezionerà le pellicole più rappresentative di Italia e India per proporle ai rispettivi pubblici nel corso di rassegne. In Italia sarà il circuito del cinema di qualità ad ospitare i film indiani che troveranno spazio anche nei palinsesti della Rai e di altre emittenti.

Cinema europeo
“Questo è il momento particolarmente favorevole: tutti gli Stati europei hanno capito che, per resistere all'avanzata degli americani, bisogna coalizzarsi. Incontro spessissimo i miei omologhi francesi, spagnoli, tedeschi, inglesi: insieme, stiamo facendo passi da gigante per la valorizzazione del cinema europeo di qualità. Non ci sogniamo di sbarrare la strada ai film Usa, per carità, ma con Hollywood vogliamo combattere ad armi pari: per questo pensiamo a un circuito di sale in grado di sottrarre gli esercenti al ricatto delle grandi distribuzioni”.

Finanziamento statale
“Deve cambiare il sistema dei finanziamenti. Meno discrezionalità nel giudicare i singoli progetti e più attenzione a chi questi progetti li presenta. E' il cosiddetto reference system”.


Alcune dichiarazioni del ministro sono tratte da un'intervista rilasciata al quotidiano “Il Messaggero”

Atto di indirizzo del ministro per i Beni e le attività culturali

Nel dicembre 2002 il ministro Giuliano Urbani ha inviato al nuovo consiglio d'amministrazione di Cinecittà Holding un atto di indirizzo in qualità di azionista unico.

Si tratta di un documento che si propone una duplice finalità: individuare le linee guida necessarie per predisporre il programma di attività per il 2003 e anticipare il più complesso processo di riorganizzazione del Gruppo. "Occorre realizzare un sistema - scrive il ministro - capace di riconoscere, accrescere ed incoraggiare un elevato profilo di qualità e professionalità nel settore cinematografico e dell'audiovisivo".

Ma vediamo in breve i 15 punti di cui si compone la lettera.

1. Assicurare un coordinamento esteso da parte della Holding delle attività di comunicazione di tutte le iniziative del Gruppo, con particolare riferimento ai servizi internet, che vanno potenziati;

2. dare nuovo e maggiore impulso all'utilizzo e allo sviluppo delle nuove tecnologie digitali, con programmi di sostegno e formazione anche tramite accordi diretti con operatori italiani ed europei;

3. avviare uno studio analitico per una migliore gestione ed amministrazione del patrimonio rappresentato dai diritti cinematografici posseduti dallo Stato, con un appropriato rientro degli investimenti dei film finanziati dallo Stato e assistiti dal Fondo di garanzia;

4. favorire, in collaborazione con la Direzione Generale del Cinema, la nascita di un polo di raccolta, analisi e diffusione di dati economici (costi, ricavi, impatto sull'economia del settore), qualitativi e anagrafici sul cinema italiano, per fornire agli operatori italiani ed europei una visione più chiara del settore e del consumo, e supportare le future politiche selettive di finanziamento;

5. svolgere una più incisiva ed efficace promozione in Italia del prodotto nazionale e europeo attraverso progetti speciali, in accordo con il ministero;

6. sviluppare la funzione di coordinamento delle Film commission, con l'obiettivo di potenziare sul territorio l'offerta di servizi;

7. attivare strategie per favorire nuovi investimenti e la partecipazione di una pluralità di operatori nazionali ed europei nelle industrie tecniche;

8. favorire la funzione del cinema come mezzo per promuovere la conoscenza della storia italiana ed europea;

9. potenziare la funzione "educational" dell'Istituto Luce al fine di promuovere una maggiore disponibilità di attività promozionali e materiali didattici;

10. razionalizzare l'attività di produzione documentaristica dell'Istituto Luce, aanche tramite accordi con la Scuola Nazionale di Cinema, prestando attenzione alla finalità di promozione nazionale e internazionale del patrimonio rappresentato dei beni culturali del nostro Paese;

11. massimizzare lo sfruttamento commerciale, in Italia e all'estero, dell'archivio storico dell'Istituto Luce, completandone la digitalizzazione;

12. migliorare l'attività di distribuzione dell'Istituto Luce, predisponendo un pacchetto bilanciato di film italiani ed europei, valorizzando i prodotti ed accompagnandone l'impatto, anche quantitativo, sul mercato;

13. potenziare la gestione, da parte dell'Istituto Luce, delle sale "circuito cinema" in favore della circolazione dei film nazionali ed europei. Creare intese con altri partner europei per verificare la possibilità di creare un "circuito cinema europeo";

14. avviare e favorire una progressiva privatizzazione dell'agenzia Italia Cinema, favorendo l'ingresso dei maggiori distributori esteri e/o delle associazioni professionali di categoria;

15. accelerare e incentivare al massimo la promozione del cinema italiano all'estero, promozione che dovrà rispondere ad un prioritario obiettivo strategico coordinato dalla Holding di potenziamento e sviluppo di strategie di marketing finalizzate a massimizzare l'efficacia degli interventi nei diversi mercati europei e internazionali, anche in collaborazione con altri operatori stranieri.

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