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INDUSTRIA Regno Unito

22% in più per gli Pinewood Shepperton studios

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La presenza degli studios hollywoodiani e gli innovativi incentivi fiscali hanno aiutato gli storici Pinewood Shepperton Studios, nel Regno Unito, a superare ogni aspettativa dell’industria per il 2006 grazie ad un aumento del turnover del 22% rispetto al precedente anno, ed una chiusura a 80 milioni di euro. I profitti lordi sono passati inoltre alla cifra impressionante di 10.6 milioni di euro dai soli 883.000 dell’anno prima.

Sebbene il 2005 sia stato un anno difficile a causa della scoraggiante riduzione delle agevolazioni fiscali, la spesa dello scorso anno sulla produzione cinematografica nel Regno Unito è salita del 48%, a oltre 1.2miliardi di euro, il secondo maggiore record di sempre.

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Gli studios stranieri arrivati nel paese in massa hanno aumentato gli investimenti interni dell’83% (838 milioni di euro), e portato con loro un numero significativo di successi internazionali, come Casino Royale [+leggi anche:
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, United 93 [+leggi anche:
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, I figli degli uomini - Children of Men e The Bourne Ultimatum, fra gli altri.

E mentre l’industria locale deve fronteggiare la dura concorrenza di paesi dell’Est Europa come Romania, Ungheria e Repubblica Ceca (leggi news), e, naturalmente, gli Stati Uniti, il direttore generale dei Pinewood, Ivan Dunleavy, sembra ottimista su quanto il paese è in grado di offrire: “Nel Regno Unito abbiamo enormi competenze e infrastrutture e una lunga tradizione di produzioni qualità”.

Nonostante le recenti turbolenze nel sistema delle agevolazioni fiscali (leggi news), gli esperti prevedono che il 2007 potrebbe essere l’anno più ricco per l’industria cinematografica locale, grazie in particolare alla nuova offerta del Tesoro di fornire fino al 20% di incentivi fiscali a film low budget, ed il 16% a lungometraggi con budget di circa 30 milioni di euro.

Dunleavy ha aggiunto che il credito fiscale del cancelliere Gordon Brown ha aumentato la fiducia dei filmmaker nei confronti del Regno Unito, constatando che “il nostro business è a lungo termine. Esistiamo da 70 anni e stiamo sviluppando bene, per il futuro, gli affari dell’industria creativa”.

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(Tradotto dall'inglese)

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