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Cartoon 2002: Politica televisiva

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- Tre professionisti che hanno preso parte al Cartoon Maters illustrano le questioni principali del loro lavoro specializzato nei programmi per bambini. Florence Canta parla della politica di acquisizioni adottata da France Télévisions. Susanne Muller spiega la politica della ZDF e le linee-guida delle compagnie radiotelevisive. Infine, Theresa Plummer-Andrews descrive le relazioni tra la BBC e i suoi partner.

Per più di dieci anni, per almeno tre volte l’anno, i Cartoon Masters, organizzati dall’Associazione Europea del Film d’animazione (Cartoon) sono stati il luogo deputato ad accogliere i professionisti dell’animazione per discutere dei temi e delle preoccupazioni di questa industria così particolare: creatività, finanze e tecnologie.

In questa inchiesta tre partecipanti ci raccontano il loro lavoro nell’ambito di canali televisivi particolarmente attenti ai programmi per i giovanissimi.

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Florence Canta, direttrice del dipartimento giovani di France 2 ci parla della politica degli acquisti di France Télévisions;
Susanne Muller, responsabile dei programmi per bambini alla ZDF spiega la linea editoriale dell’emittente;
Theresa Plummer-Andrews, responsabile delle co-produzioni alla BBC illustra le relazioni tra l’emittente inglese e i suoi partner.

L'esempio britannico: la BBC

Theresa Plummer-Andrews è la responsabile della programmazione BBC per l’infanzia. I programmi per bambini vanno in onda s 4 canali: BBC 1, BBC 2, canali specializzati pre-scuola, CBB, canali digitali per bambini dai 4 agli 11 anni. La programmazione è pensata espressamente per le varie fasce di età.

La BBC riceve molte proposte dai produttori indipendenti?
“Migliaia ogni giorno. E la BBC è obbligata a leggerle e a rispondere a tutti. Lettere individuali, con commenti per ciascuno progetto!
Quando la BBC decide di comprare un prodotto, il contratto tra il canale e il produttore specifica che la televisione è coinvolto nella storia, nella sceneggiatura, nello story board, nelle tavole, nel doppiaggio, nella musica. La BBC ha una sua linea editoriale ed è importante che il prodotto finale sia omogeneo alle scelte del canale.
La BBC acquista inoltre un enorme quantità di programmi oltreoceano”.

In base a cosa scegliete i progetti?
“La BBC cerca programmi di qualunque genere per bambini da 1 a 11 anni. Normalmente perdiamo i giovani telespettatori di 12 anni”.

Com’è strutturato un team creativo?
“Il più significativo cambiamento degli ultimi 10 anni riguarda proprio il lavoro di gruppo: produttori, scrittori, registi e musicisti. Come ogni emittente, la BBC lavora con scrittori conosciuti e affidabili e sebbene possa commentare sui processi di scrittura non interferisce nel lavoro di chi scrive. Per quanto riguarda il regista, si segue più o meno la stessa prassi: la tv deve avere fiducia dei professionisti, anche se la BBC lavora frequentemente con persone nuove. Con i nuovi e i giovani c’è sempre una fase di adattamento: gli ultimi arrivati a volte trovano che lavorare con noi sia difficile, soprattutto perché la politica della BBC è molto severa: si può sbagliare così tanto con i bambini”.

La BBC lavora anche con alter emittenti?
“Sì, la BBC ha lavorato in una grande coproduzione che ha coinvolto 18 paesi e molte lingue. In questi casi è importante lavorare in piccoli gruppi. E’ impossibile essere produttivi in comitati allargati, chiedendo pareri ad ogni singolo partner”.

Le serie giapponesi hanno un diverso senso del limite?
“I limiti sono gli stessi. La differenza tra un programma prodotta dalla BBC e da una televisione giapponese è nel montaggio. Alla BBC ci sono squadre che lavorano solo al montaggio e se ci sono scene con immagini molto violente non saranno trasmesse.

Cartoon Master Halle, Germania, Aprile 2002

L'esempio tedesco: ZDF

Susanne Muller è responsabile della programmazione per i bambini alla ZDF, che fornisce programmi alla ZDF e alla KIKA (Kinder Kanal), il canale dedicato ai piccoli.
Qual è la politica della ZDF riguardo ai programmi per i bambini?
“ZDF manda in onda programmi per bambini soltanto alla mattina, per un pubblico che va dai 2 ai 13 anni. Offre una ampia varietà di programmi: dai film alle rubriche settimanali pre-scolari agli show di intrattenimento, e poi commedie, scienza, cartoni animati e film d’azione.
In totale ZDF ha 12 ore e mezzo di programmi per ragazzi, di cui 12 inserti costituiti da episodi di cartoni. L’animazione rappresenta il 45 per cento del palinsesto, e di questo il 40 per cento è costituito da nuovi titoli e il 60 per cento da repliche. Il budget complessivo destinato all’animazione è di 40 milioni di euro, incluso il finanziamento denaro destinato da ZDF per Kinder Kanal. Quindici milioni di euro sono spesi per l’animazione, di cui metà è realizzata in coproduzione e metà per acquisizione. ZDF coproduce circa 350 ore di episodi all’anno e 150 corti per un totale di 10mila minuti di programmi.
Per quanto riguarda le coproduzioni, lavoriamo principalmente con gli USA, la Francia, la Spagna e il Regno Unito”.

Quali sono i criteri di selezione dei programmi?
“In confronto agli altri paesi, la Germania è un paese fortunato per l’animazione: non ci sono quote nazionali. La legge dice che ZDF ha il compito di informare, educare e intrattenere i bambini. Questi requisiti non si possono soddisfare tutti contemporaneamente! ZDF predilige programmi che possano intrattenere ma che trasmettano anche messagg sottotestoi:
- messaggio sociale: prenditi cura del tuo amico;
- messaggio ambientale: prenditi cura del mondo, è l’unico che abbiamo;
- messaggio culturale: un amico sincero non considera il colore della elle.
L’idea che sta dietro a questa politica è semplice: aiutare i bambini nel loro sviluppo”.

Qual è la vostra linea editoriale?
“Il concetto principale è la varietà dei programmi. La televisione è un po’ come il cibo: non voglio che i miei bambini si sfamino solo a hamburger e patatine! Per soddisfare questa scelta, ZDF ha molti tipi di programmi: 2D, 3D, volume”.

In base a cosa approvate un progetto?
“Il primo criterio è sapere quale target di pubblico vogliamo raggiungere: pre-scuola, da 5 a 8 anni o più grandi? Che spazio di palinsesto deve riempire e dove ci sono carenze di programmi? Che tipo di animazione il pubblico si aspetta da ZDF? Quali sono le ultime tendenze?
Dunque il criterio principale di scelta per un programma è il palinsesto, ma è importante seguire anche una strategia generale: se abbiamo bisogno di catturare un pubblico di ragazzi più maschile manderemo in onda più programmi di avventura. L’altro motivo fondamentale è il contenuto e il look: c’è una bella storia? C’è un design interessante? I personaggi sono già famosi grazie ai libri?”.

E i soggetti originali?
“Hanno buone chance se l’idea è buona e convincente, se i personaggi sono ben caratterizzati o se ‘la bibbia’ è ben fatta. ZDF deve essere sicura di poter raggiungere e mantenere un certo standard di qualità, sapere se la serie avrà il contributo di buoni sceneggiatori, animatori, etc.
I criteri finanziari per avviare una coproduzione sono naturalmente importanti. Il denaro sta diventando merce rara tra le emittenti!
Un altro aspetto importante è conoscere le persone e i partner coinvolti nel progetto. C’è sempre una componente di gusto personale, non tutte le decisioni sono completamente oggettive, anche quelle prese in gruppo e i lettori della ZDF vagliano migliaia di offerte di programmi ogni anno”.

A che livello ZDF finanzia un programma?
“Una volta che ZDF decide di coprodurre un programma, le persone del dipartimento di produzione sono totalmente coinvolte, a tutti gli stadi del processo. Ci sono tre ragioni che spingono una emittente a decidere di coprodurre:
- l’emittente dà input creativi e ha una serie che incontra completamente le esigenze del canale;
- un’emittente può decidere di produrre un progetto particolare per evitare che la concorrenza se ne appropri;
- la speranza di avere diritti a lungo termine e la possibilità di sfruttamenti successivi.
ZDF deve approvare tutte le fasi del processo produttivo: il soggetto, i personaggi, la sceneggiatura, lo storyboard, le voci, l’animazione, il suono, la colonna sonora. Alla fine l’emittente prende il controllo del doppiaggio. E se qualcosa va male, può decidere di cambiare la storia.

Cartoon Master Halle, Germania, Aprile, 2002

L'esempio francese: France 2

Florence Canta è direttrice degli acquisti di France 2

Il contesto generale francese
“Il gruppo è stato costituito 3 anni fa. Questo servizio pubblico raggruppa tre canali: France 5, France 2 e France 3.
All’interno del gruppo France Télévision, l’idea è stata di dire che in un contesto di concorrenza che di anno in anno si fasempre più difficile, i tre canali non si devono litigare il pubblico giovane.
La direzione generale del gruppo ha dunque deciso che:
- le trasmissioni prescolari saranno programmate sulla 5;
- le trasmissioni per la fascia d’età 4-10 anni su France 3;
- le trasmissioni per i più grandi (11-14 anni) su France2.

Il canale che porta più progetti e che ha un volume di produzione e finanziario più importante è France 3. Questa emittente si occupa della fascia d’età che corrisponde alla diffusione della maggior parte dei canali europei.
Il suo budget è di circa 15 milioni di euro, il doppio di quello per la produzione di France 2.
France 2 è considerata, all’interno del gruppo France Télévision, il canale della fiction. La programmazione per i giovani è riservata alle fasce orarie mattutine, il mercoledì e il sabato. L’emittente dedica a questo settore il 6 per cento della sua programmazione, la produzione annuale di animazione è di 41 ore, la diffusione pari a 75 ore. Non sono grosse cifre.

Per quanto riguarda il resto del panorama audiovisivo francese, vi sono canali privati (TF1, M6, Canal+), e canali via cavo. Per i programmi dedicati ai giovani, la concorrenza dei canali via cavo è più importante. L’audience del pubblico più giovane è ora pari al 12 per cento, per una diffusione su tutto l’arco della giornata”.

Quali sono le conseguenze di questa politica per France2?

“Il fatto che i programmi per i ragazzi siano trasmessi il mercoledì e il sabato mattina ha delle conseguenze finanziarie. Le fasce mattutine sono considerate ‘tempi morti’, e non è possibile, per rispettare gli equilibri finanziari di France 2, superare l’investimento medio di 1.360.000 euro per una serie 26x26.
L’investimento maggiore della nostra rete porta sul ‘prime-time’ e riguarda soprattutto la fiction.
Il fatto che la rete si debba preoccupare di un pubblico di adolescenti pone ugualmente dei problemi. France2 è l’unica rete francese ad avere una politica orientata verso gli adolescenti.
In Europa si ritrova una situazione molto simile. La maggior parte dei produttori e dei diffusori di gioventù si interessano alla fascia d’età 4-10 anni. E’ dunque molto difficile, quasi impossibile, coprodurre programmi per le fasce d’età superiori con altri diffusori europei”.

Quali sono i tipi di progetti ricercati da France 2?
“I progetti devono inserirsi in una griglia di programmazione che è costituita essenzialmente da serie ‘live’ di fiction per ragazzi americane, inglesi, australiane…
La difficoltà è integrare programmi di animazione in mezzo alle serie ‘live’.
Sono solo 3 anni che la politica di France 2 è stata chiaramente definita. Le prime produzioni di questa nuova linea editoriale cominciano ad arrivare solo ora. Un esempio ne è ‘Wombat City’, la prima produzione 2001. Si tratta di una serie di animazione per adolescenti: la grafica è forte, gli argomenti trattati sono nuovi, i dialoghi basati sull’humour.
Raggiungere questo obiettivo in 26 minuti a episodio è sembrato troppo difficile. La scelta di France 2 è stata di produrre ogni episodio in 13 minuti. France 2 è riuscita ad integrare questa serie in mezzo agli altri programmi ‘live’, senza perdere share”.

Quali sono i progetti in preparazione?
“A partire da settembre 2002 arriva una nuova serie, ‘Les durs du mur’ (format 7 minuti, mai praticato prima da France 2). E’ una mini serie insolente sulla quale sono stati presi dei rischi al livello della grafica. Racconta le avventure di un gruppo di giovani in una periferia immaginaria.
Il disegnatore Yack Foczniak è un disegnatore umoristico. Il progetto è stato portato totalmente da un produttore indipendente che nello stesso tempo è stato l’autore e il regista della serie”.

Cartoon Master Cardiff, Regno Unito, Giugno 2002

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