20/04/2007

Per la prima mondiale del suo secondo lungometraggio di finzione dopo Dog Days (Gran Premio della giuria a Venezia nel 2001), il regista viennese cinquantenne Ulrich Seidl, conosciuto per i suoi documentari (come Animal Love e Models), ha trovato il palco più ambito dai cineasti: il 60mo Festival di Cannes.

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scheda film] propone, in un'ambientazione invernale, le traiettorie di due disoccupati che cercano lavoro dall'altra parte dell'ex Cortina di ferro: un'infermiera ucraina, Olga, che si trasferisce in Austria, e un hooligan della banlieue viennese che va in direzione opposta. In un'intervista pubblicata dalla Commissione austriaca per il cinema, Seidl spiega il suo desiderio di lunga data di girare a est. Interessato soprattutto alla Romania, egli ha scelto l'Ucraina e un'attrice ucraina che non ha mai visto l'est; ciò a cui teneva di più era questo sguardo distintamente est-europeo che comincia ad attenuarsi nei paesi dell'Ue. Quanto al suo metodo di lavoro, Import Export è il frutto di una lunga preparazione, il che ha permesso a Seidl di trasformare le riprese in un momento di creazione, dove alla narrazione e alle ricerche si è aggiunta la magia sottile dell'azione.

Il film, interpretato da Ekaterina Rak, Nataljia Baranova, Paul Hoffmann e Michael Thomas, è prodotto dal regista stesso. Di questa prima esperienza di produzione, Seidl ricorda un sovraccarico di tensioni, in particolare legate ai finanziamenti, ma alla fine ha raccolto 2,1M € e confessa anche di aver evitato, da produttore di se stesso, molti problemi. Tanto più che nella contraddizione dei suoi due ruoli, è sempre stato quello di regista a prevalere.

Le vendite di Import Export sono assicurate dalla società franco-tedesca The Coproduction Office.

(Tradotto dal francese)