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CANNES 2007 Quinzaine / Francia

Tout est pardonné e l'inferno della tossicodipendenza

di 

"Lavoro la mattina, passeggio il pomeriggio e la sera mi drogo". Con Tout est pardonné [+leggi anche:
recensione
trailer
intervista: David Thion
intervista: Mia Hansen-Löve
scheda film
]
, opera prima presentata oggi alla Quinzaine des réalisateurs, la giovane regista franco-danese Mia Hansen-Löve (26 anni) affronta con grande maestria lo spinoso tema dell'impatto della tossicodipendenza sulla vita di una coppia di europei (un'austriaca e un francese) appena trentenni e genitori di una bambina di sei anni. Costruito su una sceneggiatura molto solida firmata dalla regista e con una regia sobria ed efficace, il film restituisce perfettamente i meandri della dipendenza (in un registro quasi documentario) e la cronaca dei sentimenti contraddittori dei due protagonisti, ben interpretati da Marie-Christine Friedrich e Paul Blain.

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Suddiviso in tre parti ("Vienna 1995", "Ritorno a Parigi" e "Pamela, undici anni dopo"), Tout est pardonné ruota intorno al personaggio di Victor, figura di eterno adolescente che sogna di diventare artista, scrittore di poesie che sfugge alla realtà drogandosi di nascosto da sua moglie Annette e la figlia, Pamela. Ma la bella austriaca, molto innamorata, sospetta qualcosa per le frequenti scomparse del laconico marito che si trascina per Vienna, dove la coppia si è trasferita. Ben educato e buon padre, Victor mantiene una facciata accettabile e Annette spera che la situazione si risolva a Parigi, dove hanno deciso di tornare. Ma la capitale francese e il suo corteo di "amici" tossici non faranno che accrescere la distanza tra un Victor sempre più drogato e torturato dal sentimento di essere un fallito e un'Annette che chiude sempre meno un occhio sulle stravaganze dell'uomo che ama e che la fa disperare, con la piccola Pamela spettatrice di tutte le tappe di questo ingranaggio. Andato via di casa, Victor sprofonda in una vita vegetativa con una nuova compagna presto colpita da overdose. Annette allora sparisce del tutto, lascia il paese con la loro bambina, che dovrà aspettare undici anni prima di rivedere e cercare di conoscere questo padre strano, inadeguato e autodistruttivo.

Dotato di numerose qualità (senso del ritmo, finezza nello schizzo dei personaggi secondari, in particolare i bambini) e opera prima di un'ex giornalista dei Cahiers du cinéma, Tout est pardonné rivela senza dubbio una regista da tenere d'occhio. Sviluppato inizialmente da Humbert Balsan, e prodotto da Les Films Pelléas per 1,64 M€ di budget, tra cui 430 000 euro di anticipo sugli incassi del CNC, il sostegno delle regioni Ile-de-France e Limousin e un pre-acquisto di TPS, il film è venduto all'estero da Pirámide, che lo distribuirà anche nelle sale francesi nel secondo semestre 2007.

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(Tradotto dal francese)

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