20/05/2007

"Il Cinema è un'avventura collettiva". E' il brasiliano Walter Salles a sintetizzare meglio il senso dell'opera collettiva Chacun son cinéma - To Each His Cinema, fortemente voluta dal presidente del Festival di Cannes Gilles Jacob per omaggiare questo 60mo anniversario.

Ancor più dei 120 minuti del film- collage di 33 corti da 3 minuti firmati da altrettanti cineasti colpisce vedere tutti assieme gli autori durante la conferenza stampa di presentazione. Il cinema ha ormai più di cento anni e in questa sala c'è una notevole rappresentanza degli ultimi 75 anni, se consideriamo che il primo film del più anziano, Theo Angelopoulos, è del 1931. Soltanto tre mancano all'appello dei 33, ma vale la pena citarli tutti, in ordine alfabetico: oltre ad Angelopoulos, Olivier Assayas, Bille August, Jane Campion, Youssef Chahine, Chen Kaige, Michael Cimino, Ethan & Joel Coen, David Cronenberg, Jean-Pierre & Luc Dardenne, Manoel De Oliveira, Raymond Depardon, Atom Egoyan, Amos Gitai, Hou Hsiao Hsien, Alejandro Gonzalez Iñarritu, Aki Kaurismaki, Abbas Kiarostami, Takeshi Kitano, Andrei Konchalovsky, Claude Lelouch, Ken Loach, Nanni Moretti, Roman Polanski, Raoul Ruiz, Walter Salles, Elia Suleiman, Tsai Ming Liang, Gus Van Sant, Lars Von Trier, Wim Wenders, Wong Kar Wai and Zhang Yimou.

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Con il meglio del cinema mondiale a disposizione, è Polanski a polemizzare con la stampa: "In questa occasione rara ci sono state domande così modeste da parte di voi giornalisti. Sarà che oramai è l'uso del computer ad avere abbassato il vostro livello. Non siete più interessati al cinema, non avete bisogno nemmeno di scrivere perché trasferite con il mouse le informazioni sul vostro articolo. Per questo non sapete nulla di noi. E allora - ha concluso - andiamocene a mangiare!".