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CANNES 2007 Un Certain Regard

Il fascino italiano di Mio fratello è figlio unico

di 

Buona accoglienza oggi al festival di Cannes per l'unico lungometraggio italiano selezionato quest'anno tra le diverse sezioni competitive in programma sulla Croisette: Mio fratello è figlio unico [+leggi anche:
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di Daniele Luchetti, presentato al Certain Regard. Co-firmato dal regista e dalla coppia Stefano Rulli-Sandro Petraglia, già autori di La meglio gioventù e di Romanzo criminale [+leggi anche:
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, la sceneggiatura del film s'iscrive, senza raggiungerne le vette, in una tendenza alle saghe della storia italiana recente, restituite attraverso il prisma dei racconti personali. Di fascino indiscutibile, alimentato in particolare da un ritmo rapido e dall'eccezionale interpretazione della rivelazione Elio Germano (che ruba la scena al suo partner, l'idolo delle teenager Riccardo Scamarcio), il lungometraggio traccia la traiettoria di due giovani fratelli, delle loro vite sentimentali e del loro impegno politico divergente, dal 1962 fino agli inizi degli anni '70. Libero adattamento del romanzo Il Fasciocomunista di Antonio Pennacchi, Mio fratello è figlio unico ha tuttavia scelto di trattare il tema degli opposti ideologici con un certo umorismo, a rischio di sfiorare la caricatura e di dover trovare nell'ultima parte della sceneggiatura qualche scorciatoia, difetti minori che non impediscono al film di sviluppare un forte potenziale di seduzione.

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Dedicato all'adolescenza dei due protagonisti che vivono a Latina, a sud-est di Roma, in una famiglia popolare, la prima parte molto riuscita è centrata sul carattere dei personaggi. Accio, solitario e soprannominato "La Tigna", ha sogni assoluti e studia con accanimento, mentre a Manrico, bel ragazzo di sinistra, interessano di più le scappatelle. Cacciato dal seminario e in crisi perenne con la famiglia, l'esaltato Accio (Elio Germano) s'impegna più tardi con i nostalgici del fascismo sotto l'influenza del suo "guru" (Luca Zingaretti) e partecipa a diverse azioni violente. Dal canto suo, Manrico (Riccardo Scamarcio) si trasforma in portavoce degli scioperanti delle fabbriche, poi glissa verso l'estremismo, pur avendo un bambino con la giovane Francesca (Diana Fleri), di cui anche Accio è invaghito. Ambientato successivamente a Roma, poi a Torino, l'intreccio seguirà l'evoluzione dell'amore fraterno messo alla prova dai dissensi politici, una cronaca familiare che accompagna la crescita degli estremismi nel periodo precedente gli Anni di piombo. Questi eventi, in cui la morte avrà la sua parte, vedranno Accio il fascista oscillare verso simpatie comuniste, poi verso l'indifferenza politica, mentre l'impegno di Manrico si radicalizzerà fino a rischiare la vita.

Prodotto dalla dinamica società Cattleya, Mio fratello è figlio unico ha beneficiato del sostegno di Warner Italia e di una coproduzione della Francia pari al 10 % via Babe Films, per un budget globale di 5,03 M€. Già uscito con successo nelle sale, il film sarà distribuito in Francia da StudioCanal ed è venduto all'estero da ThinkFilm.

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(Tradotto dal francese)

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