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CANNES 2007 Legislazione / Belgio

Tax-shelter fuori pericolo, solo una piccola modifica

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Da venerdì, i produttori belgi sono in stato di allarme sulla Croisette. La Commissione europea dovrà infatti stabilire entro il 30 giugno se rinnovare il sistema belga d'incentivo fiscale a favore delle produzioni cinematografiche, il cui bilancio è stato consegnato dal governo federale. Pare che l'Europa abbia avanzato alcune riserve su questo bilancio e sulla nuova proposta di legge, dalla quale si aspettava una maggiore attenzione agli aspetti culturali e strutturali.

Il ministro delle Finanze del governo federale, Didier Reynders, che doveva partecipare lunedì al Workshop organizzato a Cannes sul tax-shelter, ha rinunciato all'ultimo momento alla trasferta, ma ha fatto sapere che il sistema belga d'incentivo fiscale non verrà in alcun modo rimesso in discussione a livello europeo e che "tutto dovrebbe svolgersi normalmente". Reynders ha rivelato anche i suoi nuovi obiettivi: un aumento dei finanziamenti da 750 000 euro a 1,5 milioni di euro, l'allargamento del tax-shelter ai privati che potrebbero investire tramite le SICAV (compagnie d'investimento a capitale variabile) o altri fondi, e l'estensione del tax-shelter al settore delle arti sceniche. I pareri emessi dall'Europa dovrebbero, dal canto loro, limitarsi a qualche aggiustamento e chiarimento, secondo un rappresentante della Commissione, Alexandre De Geets, presente al workshop cannense.

I rappresentanti delle due Unioni dei Produttori belgi, Patrick Quinet (Artémis Productions) e Peter Bouckaert (MMG), hanno entrambi tenuto un discorso piuttosto rassicurante. Per il primo, il dossier deve essere solamente rielaborato coi rappresentanti delle due comunità, francofona e fiamminga. Peter Bouckaert, senza essere allarmista, ha tuttavia sottolineato: "Se il tax-shelter belga non verrà rinnovato, sarà un brutto colpo per l'industria cinematografica del nostro paese, un piccolo paese, che non potrebbe sopravvivere senza questo aiuto. Ma noi per il momento non ci preoccupiamo".

Questo nuovo motivo di dibattito va ad aggiungersi alla polemica scatenata sugli effetti strutturali del tax-shelter nel campo dell'audiovisivo. Se infatti la legge ha alzato 40 milioni di euro in tre anni e tutti sono d'accordo sulla sua importanza, alcuni affermano che gli investimenti si fanno per l'80% nell'audiovisivo, mentre altri contestano severamente gli effetti benefici sul settore. Peraltro, questa notizia arriva a poche settimane dalle elezioni legislative in Belgio, che dovrebbero portare a un rinnovamento del governo, cosa che potrebbe rallentare la consegna alla Commissione Europea della bozza corretta.

(Tradotto dal francese)

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