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CANNES 2007 Concorso / Francia

La magia tragicomica di Persepolis

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, opera prima quasi integralmente in 2D bianco e nero firmata dalla disegnatrice di origine iraniana Marjane Satrapi e dal francese Vincent Paronnaud. Sulla scia del fumetto best-seller della giovane neo-regista residente a Parigi, l'adattamento per il grande schermo rivela un'energia che manca talvolta alle opere di finzione cinematografica più classiche.

Centrato su una pagina della storia iraniana - dalle premesse del rovesciamento dello Scià nel 1978 fino al regno dei mullah di metà anni '90, passando per una parentesi europea a Vienna - Persepolis affronta senza pesantezza una moltitudine di temi gravi: persecuzione degli intellettuali, guerra Iran-Iraq, propaganda, indottrinamento, censura, tortura, stato di polizia, sottomissione delle donne, (velo, amori contrastati), esilio e questioni d'identità e d'integrazione. Di volta in volta poetico, esilarante, emozionante, sensibile, il film vince la scommessa della trasmissione pedagogica (accessibile a un pubblico giovane) dei valori umani e democratici, con le disavventure tragicomiche di Marjane Satrapi stessa, prima bambina, poi adolescente e giovane donna alle prese con i problemi "esistenziali" di quell'età in un paese sottoposto a grandi rivolgimenti storici. Con una sceneggiatura divertente e di grande inventiva, e di confezione visiva sobria ed elegante, Persepolis ha sedotto la stampa internazionale a dispetto della sua natura relativamente inclassificabile sul piano della competizione, non essendo comparabile a nessun altro film in lizza.

"Non dimenticare mai chi sei e da dove vieni". Ragazzina di Teheran, fan di Bruce Lee che non vede l'ora di arrivare all'età di radersi le gambe e diventare profeta, Marjane vive la rivoluzione islamica al fianco dei genitori progressisti, dello zio comunista appena uscito di prigione e dell'indipendente nonna. Il regime dei mullah s'instaura quando lei è adolescente e compra i dischi degli Iron Maiden da sotto il velo, mentre la sua famiglia tenta di vivere una vita parallela (serate alcoliche, documenti falsi). Ma la guerra Iran-Iraq intensifica il peso religioso sulla vita civile e la giovane ribelle viene mandata a 13 anni in Austria. A Vienna scoprirà la solitudine dell'immigrata, il consumismo, l'amore: tutti episodi dall'umorismo graffiante. Di ritorno in Iran, la giovane donna attraverserà un periodo di depressione, seguito da una ricerca frenetica di felicità per "dimenticare che non eravamo liberi", prima di sposarsi e poi spiccare nuovamente il volo all'insegna dell'integrità.

Prodotto dalla società francese 247 Films, Persepolis ha beneficiato di un budget di 6 M€, tra cui il sostegno in coproduzione e pre-acquisto di France 3 Cinéma, un anticipo sugli incassi e un aiuto alle nuove tecnologie in produzione del CNC, senza dimenticare l'appoggio della regione Ile-de-France e il coinvolgimento dell'americana Kathleen Kennedy come produttrice associata. Venduto all'estero da Dreamachine, Persepolis sarà distribuito il 27 giugno in Francia da Diaphana.

(Tradotto dal francese)

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