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L’Europa a 25

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- La Conferenza sul futuro del cinema Europeo e del settore dell’audiovisivo nell’ambito dell'allargamento dell’Unione Europea, organizzata dalla Presidenza greca dell’UE, si è tenuta a Salonicco, in Grecia, nel maggio del 2003. I rappresentanti della Commissione europea e noti registi europei hanno discusso del nuovo quadro normativo per il settore dell’audiovisivo, del modo di preservare l’identità culturale e di favorire l’educazione cinematografica.

"Il futuro del Cinema Europeo e del settore dell’audiovisivo in seguito all’allargamento". A Salonicco ne hanno parlato, tra gli altri, Evangelos Venizelos e Viviane Reding.

Il 25, 26 e 27 maggio, nel corso del turno della Grecia alla presidenza dell’Unione Europea, si è tenuta a Salonicco la conferenza su “Il futuro del Cinema Europeo e del settore dell’audiovisivo in seguito all’allargamento”. Hanno partecipato all’evento il professor Evangelos Venizelos, presidente del Consiglio dei Ministri dei Beni Culturali dell’EU, i ministri degli stati membri, il commissario europeo per la Cultura e l’Istruzione Viviane Reding, i rappresentanti della Commissione europea e degli stati membri, noti registi europei, il presidente delle organizzazioni cinematografiche e delle associazioni professionali greche ed esperti provenienti da 36 paesi. .
La preservazione dell’identità culturale e la visibilità del cinema europeo e delle creazioni audiovisive, come fattore nella costituzione dell’identità europea, hanno costituito il punto focale del concetto espresso durante i tre giorni della conferenza. In questo contesto, e in linea con il paragrafo 4 dell’articolo 151, riguardante il bisogno di includere la dimensione culturale nel processo decisionale dell’EU, la costituzione di una comune politica culturale europea culturale per il cinema e l’audiovisivo adattata ai bisogni di un’Europa allargata può contribuire alla preservazione della memoria storica collettiva e alla visibilità e all’esplorazione dell’identità culturale.
L’importanza della creazione audiovisiva è ovvia ed evidente nella cultura del 20o secolo.
Questo riconoscimento deve nascere nel cuore del sistema educativo dei paesi europei. La scuola è l’unico luogo al di fuori delle regole del mercato. Attraverso di essa, la nostra cultura viene riprodotta e sviluppata, contribuendo sostanzialmente alla conoscenza, allo sviluppo delle menti e del gusto. Può servire a bilanciare l’omologazione della proposta audiovisiva, in maggior parte statunitense.
Il sistema educativo deve adottare il bagaglio ereditario audiovisivo (nazionale ed internazionale) come si fa con la letteratura, e farsi carico della sua salvaguardia e diffusione, offrendo, allo stesso tempo, la possibilità ai bambini di imparare a conoscere e fare cinema, in accordo con il programma educativo greco. Il sistema educativo deve creare spettatori più maturi e preparati, cittadini-spettatori ai quali non venga sottratto il diritto ad una conoscenza pluralistica e ad uno sviluppo non ostacolato della propria identità culturale.
La ristretta circolazione dei film europei e l’accesso limitato dello spettatore al proprio cinema estrania quest’ultimo dalla cultura dei suoi vicini.
La politica audiovisiva europea non ha ancora risposto con decisione al dominio dei prodotti americani. C’è bisogno di una politica più decisiva in questo campo. Deve preservare e rafforzare meccanismi di successo già esistenti, come Europa Cinemas del programma Media Plus , intraprendendo inoltre un’azione coordinata e supplementare. Poiché il problema non può essere affrontato con i soli meccanismi di supporto istituzionali, la creazione di un più vasto network europeo si può ottenere attraverso l’assegnazione di incentivi ad imprenditori privati, a condizione che distribuiscano film europei in almeno sei paesi.
I meccanismi di supporto già esistenti dovrebbero essere, inoltre, rafforzati, e dovrebbero esserne creati di nuovi a livello regionale ed europeo per sostenere i film in produzione nei nuovi paesi, al fine di sviluppare nel modo migliore i progetti in ogni fase della realizzazione, dalla sceneggiatura alla distribuzione.
Lo sviluppo di uno scambio produttivo di idee e conoscenze, come il bisogno di intraprendere misure pratiche, ha portato all’approvazione unanime delle proposte fatte dal professor Evangelos Venizelos , presidente in carica del Consiglio dei Ministri europei dei Beni Culturali, che ha annunciato un incontro tra i Centri Cinematografici dei 25 stati durante la Presidenza ellenica, con la partecipazione di un network televisivo, preferibilmente statale, ed una banca commerciale di ogni paese membro, con l’obiettivo di esaminare le possibilità di cooperazione nella produzione e nella distribuzione di film europei.

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