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Festival del Cinema tedesco a Roma 2003: I giovani registi in mostra

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- Nove pellicole dal 10 al 14 aprile per il festival sulla Germania: una produzione ricca che ha bisogno di più visibilità in Europa.

Il cinema tedesco sbarca in Italia con nove pellicole prodotte nel 2002 e una selezione di cortometraggi che ha lo scopo di mettere in mostra i registi più promettenti. L'occasione è data dalla quarta edizione del Festival del Cinema Tedesco che si svolge dal 10 al 14 aprile a Roma presso una sala del cinema Barberini. Si tratta di un appuntamento interessante non solo da un punto di vista culturale, ma anche in un'ottica propriamente commerciale. Alcuni dei film selezionati per la manifestazione, infatti, devono essere ancora acquistati dai distributori stranieri e quella del festival romano è perciò una vetrina importante. Non è un caso, dunque, che sia la Export-Union a organizzare il festival con la preziosa collaborazione del Goethe Institut.

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Quest'anno a patrocinare la manifestazione c'è anche l'Istituto Luce e questo garantisce un rinnovato interesse da parte degli italiani per la cinematografia tedesca. Le parole di Luciano Sovena durante la presentazione del festival sono state chiare: "Siamo sempre più interessati a coproduzioni europee. Finora abbiamo privilegiato le collaborazioni con la Francia e il Regno Unito, ma è nostra intenzione aprire un rapporto con la Germania sia a livello distributivo che produttivo".

Giovanni Spagnoletti è il responsabile della selezione dei film. In qualità d'esperto di cinema tedesco ha cercato come negli anni precedenti di mettere insieme pellicole di genere diverso, dal melodramma alla commedia, dal documentario al film per bambini. "Sono convinto - ha detto Spagnoletti - che non si possa parlare di una nouvelle vague del cinema tedesco. Abbiamo a che fare con registi bravi che, però, agiscono in modo indipendente. Credo allora che la cosa più interessante sia quella di farli conoscere a un pubblico più vasto. Questo ovviamente vale per gli autori tedeschi come per quelli italiani e spagnoli. L'unità europea si può e si deve ottenere anche mettendo a confronto i linguaggi e le diverse culture che animano il Continente".

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