Elzévir passa la frontiera con Made in Italy
Dopo due settimane a Torino, la troupe di Made in Italy di Stéphane Giusti comincia oggi a girare le scene ambientate in Francia, che si svolgeranno per cinque settimane a Lione e dintorni. Interpretato da Gilbert Melki (Très bien, merci [+leggi anche:
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scheda film]), Amira Casar (Transylvania [+leggi anche:
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scheda film]), Françoise Fabian e le due attrici italiane Caterina Murino (Casino Royale [+leggi anche:
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scheda film]) e Stefania Rocca (La bestia nel cuore [+leggi anche:
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scheda film]), Made in Italy è il terzo lungometraggio di finzione cinematografica del regista di origine italiana, dopo Pourquoi pas moi nel 1999 e Bella Ciao nel 2001.
Scritta dal regista, la sceneggiatura racconta di Luca Morandi (Gilbert Melki), uno scrittore di 35 anni di origine italiana e in debito d'ispirazione, successo e amore, che arrivato all'età adulta continua a fantasticare su un'infanzia meravigliosa trascorsa in Italia. Di ritorno a Torino per i funerali del padre, un chirurgo estetico morto all'improvviso, Luca si ritrova a confrontarsi con il passato di un uomo che lui credeva, a torto, splendente. Insieme alla sorella Isabella (Amira Casar), partecipa a una sepoltura che si trasforma in un incubo popolato da vedove, amanti, fratelli e sorelle sconosciuti, debiti abissali, il tutto in un'Italia "berlusconizzata"... Un'amara riscoperta del paese immaginario della sua infanzia che lo costringerà a rivedere la sua identità e la sua doppia cultura.
Prodotto da Marie Masmonteil e Denis Carot per Elzévir, Made in Italy beneficia di una coproduzione di Rhône-Alpes Cinéma e dell'impegno in pre-acquisto e coproduzione di France 3 Cinéma. La distribuzione in Francia e le vendite internazionali sono affidate a Pyramide. Da notare che Elzévir ha in cantiere anche Sans moi di Olivier Panchot (leggi la news – il film uscirà nelle sale il 10 ottobre distribuito da Haut et Court) e che la società prepara anche il prossimo film di Djamshed Usmonov, oltre a due documentari, il primo dedicato all'ambiente di Yann Arthus-Bertrand (in coproduzione con EuropaCorp) e il secondo firmato dal belga Patric Jean sul tema del predominio maschile.
(Tradotto dal francese)
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