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FESTIVAL Italia

Al Pesaro FF la rivoluzione dance dell'Ucraina

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Al secondo giorno, la Mostra internazionale del nuovo cinema di Pesaro continua a guardare all’est più prossimo: dopo Israele, l’obiettivo della sezione SOS Europa.doc si sposta sull’Ucraina di Half Past Three, pur mediata dallo sguardo di un cineasta ceco. A dirigerlo è infatti il ventisettenne Tomàs Hodan, praghese, studi di giornalismo e un paio di cortometraggi all’attivo.

Il film, finito di realizzare nel 2006 dopo anni di ricerche e sopralluoghi, documenta la vita quotidiana in quella che oggi è l’Ucraina transcarpatica: sospesa tra due fusi orari (quello di Kiev e quello dell’Europa centrale), sette etnie e molti confini, la storica Rutenia subcarpatica non compare negli atlanti ma storicamente esiste da secoli. E da secoli è una delle regioni più arretrate del continente. Per questa sua indeterminatezza geografica, la realtà descritta da Hodan (e dal sodale direttore della fotografia Filip Sturmankin) riassume una condizione diffusa, che appartiene a molte aree sottosviluppate dell’Europa. Ma piuttosto che lanciare un SOS, indica una soluzione: alla depressione economica si può rispondere con l’ottimismo panteistico di chi vive in un ambiente solo apparentemente ostile, dove “avere una mucca è importante quanto avere una moglie”. E intanto, mentre mostra i problemi atavici, spalanca pure lo sguardo sulla modernità, documentando (è la notizia irresistibile di un film spesso divertente) che la rivoluzione arancione è diventata dance music.

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Prodotto da Punk Film e Czech Television, Half Past Three è distribuito all’estero da Taskovski Film.

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