Muore a 94 anni Michelangelo Antonioni
di Reuters
Michelangelo Antonioni, maestro del cinema italiano, si è spento ieri nella sua casa a Roma. Lo hanno annunciato fonti del Campidoglio.
Il regista romagnolo, che nel 1995 era stato premiato con l'Oscar alla carriera, aveva 94 anni ed è morto nello stesso giorno della scomparsa di un altro grande del cinema mondiale, il regista svedese Ingmar Bergman.
Nato a Ferrara il 29 settembre 1912, Antonioni ha segnato dagli anni Cinquanta il passaggio del cinema italiano dall'epoca del neorealismo a quella delle inquitudini individuali, diventando negli anni '60 e '70 icona di un cinema capace di indagare a fondo nelle problematiche più sentite, quelle dell'incomunicabilità e dell'angoscia esistenziale.
Antonioni ha firmato capolavori come L'avventura (1960), Deserto rosso (1964, Leone d'Oro a Venezia), Blow up (1966, sua unica candidatura all'Oscar e Palma d'Oro a Cannes), Zabriskie Point (1970) e Professione reporter (1974).
Rimasto lontano dal set per diversi anni in seguito a un ictus che all'inizio degli anni Ottanta gli aveva fatto perdere l'uso della parola, vi era tornato nel 1995 con l'aiuto del regista tedesco Wim Wenders insieme al quale aveva realizzato Al di là delle nuvole.
Nel 2004 aveva scritto e diretto Il filo pericoloso delle cose, episodio del trittico Eros a fianco dei colleghi Steven Soderbergh e Wong Kar-wai.
Sempre nel 2004 aveva diretto il documentario Lo sguardo di Michelangelo, che rimane la sua ultima opera.
Domani sarà organizzata tra le 9.30 e le 12 una camera ardente nella sala della Protomoteca presso il Comune per il regista, che sarà poi sepolto a Ferrara.
"Con Antonioni il cinema perde un autore senza il quale non sarebbe stato lo stesso, ma anche le arti figurative e la narrativa più penetrante restano prive di una voce inimitabile", ha detto il sindaco di Roma Walter Veltroni in una nota diffusa dal Comune di Roma.
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