Popiełuszko torna sul grande schermo
Non è la prima volta che il dramma di Jerzy Popiełuszko, il carismatico cappellano di Solidarnosc assassinato nel 1984 dalla polizia politica comunista (SB), ispira un regista polacco. Dopo Un prete da uccidere di Agnieszka Holland (1988), è la volta di Rafał Wieczyński portare sullo schermo la vita di questo famoso uomo di chiesa.
Jerzy Popieluszko si è fatto conoscere in Polonia grazie alle sue "messe per la patria" che richiamavano migliaia di fedeli nella sua parrocchia - la chiesa San Stanislao di Varsavia - dopo la proclamazione dello stato d'assedio da parte del generale Wojciech Jaruzelski nel 1981. Rapito da tre ufficiali della SB, il 19 ottobre 1984, torturato a morte e gettato nelle acque della Vistula, padre Popiełuszko rappresenta oggi una delle icone della lotta per la democrazia e dell'opposizione della Chiesa cattolica al totalitarismo.
Il film, scritto e diretto da Wieczyński, presenterà la vita del prete (interpretato da Adam Woronowicz) dalla sua infanzia passata nella provincia polacca, passando per la nascita della vocazione durante il servizio militare, fino al periodo in cui divenne la guida spirituale della sua generazione, incarnando le virtù della libertà e del coraggio eroico. La sceneggiatura è basata su testimonianze e documenti.
Il film mostra la vita del prete sullo sfondo di importanti eventi storici: gli scioperi dell'agosto 1980 e le manifestazioni contro il potere politico. Per rendere l'opera più autentica, Wieczyński coinvolgerà i partecipanti a questi avvenimenti. Le riprese, cominciate in questi giorni, si svolgeranno a Varsavia, Gdańsk, Cracovia, Katowice, Zakopane.
Il film, il cui budget è stimato intorno ai 3 milioni di euro, è prodotto da Focus Producers (in coproduzione con IF MAX-FILM e Wytwórnia Filmów Dokumentalnych i Fabularnych). Oltre a sponsor privati, la pellicola è finanziata da PISF (l’Istituto Polacco di Cinema) e la regione Masovia. L'uscita è prevista per l'autunno 2008.
(Tradotto dal francese)
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