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VENEZIA 2007 Venice Days

In cerca di Andalucia

di 

- Il film di Alain Gomis segue Yacine, dinamico ma goffo, in cerca di identità in un mondo nel quale non riesce a trovare un posto

In cerca di Andalucia

Una seconda ondata di applausi, nata spontaneamente dopo la prima di rito, accoglie il ritorno al Palalido di Alain Gomis (L'Afrance, 2001) per l'intervista che segue la presentazione ufficiale del suo Andalucia [+leggi anche:
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Il flusso di coscienza del film segue Yacine (Samir Guesmi), dinamico ma goffo, in cerca di identità in un mondo nel quale non riesce a trovare un posto, nonostante i numerosi lavori, le chiacchiere su Pelé con gli amici Moussa, Djibril e Vincent ed i sogni ad occhi aperti sulle donne che entrano ed escono dalla sua vita.

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Gomis ha detto di non essersi voluto limitare ad una storia strutturata nel concepimento del film: "Volevo comunicare al pubblico con le emozioni. Ho iniziato con la sensazione di un corpo troppo pesante per noi. Il protagonista è prigioniero del suo corpo, ma sa che c'è qualcosa oltre".

Quel "qualcosa oltre" è forse la vera identità di Yacine, che si sente però intrappolato non soltanto nel corpo: il fatto di essere di sangue arabo lo rende un outsider in un paese che lotta contro il razzismo.

Nato in Francia da madre francese e padre senegalese, Gomis ha aggiunto: "Crescere in un paese che non ti considera parte del suo essere è una violenza. Volevo alzare un grido contro tutto questo, in qualche modo. Credo che la voglia di esistere e riconoscersi vicendevolmente supporti l'identità. Ed è qualcosa che spesso esiste nelle periferie, tra le minoranze. La volontà di toccare gli altri ci crea identità".

Il regista ha inoltre ammesso che il film non sarebbe mai stato realizzato senza Guesmi, che incarna perfettamente un personaggio che sfugge a facili caratterizzazioni. Nonostante l'assenza di una struttura narrativa, l'attore ha detto che interpretare Yacine è stato "un lavoro molto concreto per me, e molto semplice. Mi sono sempre trovato in situazioni definite e già costruite".

L'attrice Delphine Zingg ha aggiunto: "Lavorare con Alain e Samir è stata un'occasione unica. Abbiamo lavorato a tutto quello che va oltre le parole, sui nostri movimenti, in cerca di situazioni cinematografiche nelle scene a livello fisico o psicologico".

Il film è stato prodotto dalle parigine Mille et Une Productions e Colifilms, che si occupa anche delle vendite internazionali.

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(Tradotto dall'inglese)

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