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USCITE Italia

Delpy: un giorno a Roma per 2 giorni a Parigi

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Julie Delpy, la musa di Krzysztof Kieslowski e Richard Linklater, è a Roma per accompagnare il suo film 2 giorni a Parigi [+leggi anche:
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intervista: Christophe Mazodier
intervista: Julie Delpy
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(Focus), in uscita in Italia. Applaudita all’ultima Berlinale, e premiata al Festival International du Film d’Amour di Mons, l’opera prima dell’attrice di Prima dell’alba è una commedia sentimentale sulle difficoltà della vita di coppia, non priva di spunti malinconici.

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Scritto, montato, girato, interpretato, musicato (e persino cantato) da Julie Delpy, più per motivi pratici che per vera dedizione al proprio status di neo-autrice: “non potevo permettermi un montatore e un compositore, quindi ho dovuto provvedere io. Nei prossimi film, se avrò budget sufficiente, abbandonerò qualche ruolo. Ma continuerò a curare molto il montaggio, perché è lì che nasce davvero un film: c’erano scene che amavo moltissimo, ma che ho dovuto tagliare perché nel complesso non funzionavano”.

Il film non risparmia le stoccate contro i connazionali, giocando sugli stereotipi francesi e dimostrando che i luoghi comuni hanno più d’un fondo di realtà. Parigi è vista soprattutto con gli occhi di Jack (Adam Goldberg), e lo sguardo di questo newyorkese, fidanzato con la parigina Marion (Julie Delpy) e in visita alla famiglia di lei, svela abitudini e costumi della ville lumière.

La regista li conosce bene: “sono nata e cresciuta a Parigi, è una città che amo e detesto allo stesso tempo: non è soltanto un posto da cartolina, ma anche una metropoli viva, violenta”. Autocritica con sé stessa come con il suo Paese, l’attrice-regista sì è guadagnata anche qualche malumore: “Il film in Francia è andato bene, ma ho ricevuto pure qualche offesa, persino insulti e minacce di morte. L’autocritica non è il nostro forte, e la storia del cinema lo dimostra: Orizzonti di gloria e La battaglia di Algeri toccavano nervi scoperti, e sono stati a lungo proibiti”.

Forse anche per questo, Julie Delpy ha scelto da qualche anno gli Stati Uniti: “ho lasciato la Francia perché il cinema francese mi metteva a disagio: piccolo, chiuso, conformista”. E dire che la carriera era cominciata sotto il segno di autori come Bertrand Tavernier (La Pássion Beatrice), Leos Carax (Mauvais sang), Jean-Luc Godard (Détective): poi la giovane promessa (due volte nominata al César) ha attraversato l’Atlantico, e si è costruita una fortunata carriera nel cinema indipendente americano, sfiorando l’Oscar per lo script di Prima del tramonto.

Di sceneggiature ne ha scritte molte: The Countess, per esempio, ispirata alla storia di Elizabeth Bathory, sta per diventare un film “in costume, sul potere e la crudeltà”. E mentre il prossimo titolo è in fase di pre-produzione, 2 giorni a Parigi continua la sua fortunata carriera internazionale: DNC lo distribuisce in Italia in 20 copie, da venerdì 28 settembre.

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