20/10/2007

Con Le pere di Adamo, Guido Chiesa torna a confrontarsi – in curiosa coincidenza con il quarantennale del ’68 – con il movimentismo, leit-motiv dei suoi ultimi film. Il regista di Lavorare con lentezza indaga da anni sui moti sociali, talvolta concentrandosi sulle personalità individuali (Il partigiano Johnny, dall’omonimo romanzo resistenziale di Beppe Fenoglio), ma più spesso inquadrando in campo lungo esperienze collettive come le radio libere (Alice è in Paradiso), il ’77 bolognese e il sindacalismo italiano (Non mi basta mai).

In questo nuovo documentario (molto creativo, con tanto di parentesi animate affidate alla voce di Giuseppe Battiston), l’analisi dei singoli fenomeni lascia il posto a un film a tesi che mette in parallelo nuvole e movimenti sociali. Due realtà apparentemente estranee (“come sommare le pere con le mele”, da qui il titolo bizzarro) ma legate da analogie profonde, che Chiesa indaga con l’aiuto del climatologo Luca Mercalli (volto noto della tv italiana) e degli intermittenti dello spettacolo francese, protagonisti qualche anno fa d’una clamorosa protesta che per un’estate mise in ginocchio l’industria culturale d’Oltralpe.

Le nuvole – è l’assunto del film – sono proprio come i movimenti: non si fermano alla dogana ma sfondano i confini, viaggiano veloci, si dissolvono e si ricompongono, sono fatte di particelle piccolissime che da sole non avrebbero peso, ma tutte insieme scatenano temporali e scioperi. Anche l’imprevedibilità meteorologica non è troppo diversa dall’instabilità sociale, se persino lo scienziato e il sociologo più esperti non possono far altro che riconoscere le condizioni necessarie perché un fenomeno (tanto la grandine, quanto la rivoluzione) si manifesti: poi sta alla natura (degli eventi, fisici o politici che siano) dire l’ultima parola. A volte piove (o piovono pietre), e a volte torna il sereno: “come in cielo, così in terra”.

Sostenuto da MiBAC, Regione Piemonte e Film Commission Torino e Piemonte, Le pere di Adamo è stato realizzato da Orione Cinematografica in coproduzione con IMTM Film (Francia), Offbeat Film (Danimarca) e Amka Films (Svizzera).