Sale la tensione tra Canal + e operatori Internet
Tradizionale crocevia dei grandi dibattiti che agitano i professionisti francesi, gli Incontri Cinematografici di Digione organizzati lo scorso weekend dall'ARP (Società civile degli Autori-Registi-Produttori) hanno visto l'alzata di scudi di Canal +, principale finanziatore del cinema francese, attraverso Rodolphe Belmer, direttore generale del gruppo. L'oggetto del suo intervento è stato il potenziamento di Internet e, in particolare, della televisione via ADSL, che destabilizza l'equilibrio del sistema attuale sfuggendo, per il momento, ad ogni regolamentazione.
"La televisione rappresenta all'incirca il 50 % dell'economia del cinema e costituisce un elemento fondamentale di finanziamento dell'eccezione culturale", ha ricordato Rodolphe Belmer stimando che "tutto il sistema va rivisto". Evocando le recenti proposte di visione a 1 euro in Video On Demand (VOD – diffusione 33 settimane dopo l'uscita dei film nelle sale, termine tuttora rispettato nonostante l'accordo iniziale firmato dagli operatori Internet non sia stato rinnovato) per Azur e Asmar [+leggi anche:
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scheda film], il direttore generale di Canal + (che ha l'esclusiva sulla diffusione in pay tv 12 mesi dopo l'uscita nelle sale) stima che "l’economia del settore risiede sulla prosperità dei compartimenti stagni".
Questa cronologia dei media stabilita dagli operatori del settore e che parte dalle sale prima di passare per il DVD (sei mesi dopo), il VOD, la pay tv e i canali in chiaro (24 mesi dopo) è “per la prima volta battuta dalla tecnologia e il VOD". Un'irruzione che minaccia le risorse (in particolare pubblicitarie) delle televisioni, sulle quali si basa il sistema di pre-finanziamento del cinema francese. Nel 2006, gli investimenti di Canal + nell'acquisto di 125 lungometraggi francesi ammontava a 138 M€, ai quali si aggiungono 23 M€ di TPS e Ciné Cinéma.
Reclamando la chiusura dell'opzione VOD quando si aprono quelle di diversi canali tv, Canal + è stata ascoltata dal ministro della Cultura e la direttrice generale del CNC presenti a Digione e sono in corso delle trattative. Tuttavia, la posizione degli operatori Internet non lascia presagire discussioni facili, poiché i provider reclamano, dal canto loro, una finestra più veloce e che si fermi solo per pochi mesi, senza dimenticare una maggiore apertura dei cataloghi di film. Si prevede, dunque, un duro braccio di ferro, con in gioco l'evoluzione e la sopravvivenza del modello francese di finanziamento del cinema.
(Tradotto dal francese)
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