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Review 1 - JOE STRUMMER, The Future Is Unwritten di Julien Temple.

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Conosciuto come il documentarista dei Sex Pistols e come un vero amante della cultura punk, Julien Temple questa volta rende omaggio a Joe Strummer, l’iconoclasta, selvaggio e ribelle cantante dei Clash, morto 5 anni fa.

Questo film avrebbe potuto essere un semplice biopic, ma anche se attraversa la vita di Strummer e le sue evoluzioni artistiche, Temple esplora soprattutto la vita interiore di questo affascinante personaggio.
Ritratto completo e sfaccettato, The Future is Unwritten [+leggi anche:
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scheda film
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descrive Strummer come a volte codardo e narcisista, ma anche come qualcuno che si preoccupava degli altri. Unendo materiale di repertorio, interviste a vari personaggi intorno ad un falò (che ricordano uno dei concerti del festival di Glastonsbury, verso la fine della vita di Strummer) ad un forte montaggio impulsivo, Temple segue da vicino il cammino dell’artista dai suoi primi concerti con i “101ers” nei centri sociali al crescente successo dei Clash.
Il carattere ribelle ed insolente di Strummer è sottolineato dall’inserimento di immagini di rivolte, incontri di box, e perfino estratti dall’adattamento animato de La fattoria degli animali di Orwell – tutti a simboleggiare la lotta contro ogni sistema autoritario e repressivo, come l’imperialismo americano o la polizia.

Julien Temple crea sottilmente un ampio ed eclettico universo artistico vicino alla spiritualità ed energia di Strummer, componendo le immagini in uno stupefacente mosaico. Temple dà anche molta importanza alla seconda parte della vita di Strummer, più tranquilla e spirituale, contraltare della sua giovinezza. Come approfondisce la complessità di questa icona del punk, l’intero documentario diventa un viaggio selvaggio ed autentico, dal fuoco aggressivo di “London burning” alle pacifiche fiamme rastafariane. Diversamente dallo slogan punk “nessun futuro”, il futuro non è ancora scritto, come Temple conclude, citando Joe Strummer: “People can change anything they want and that means everything in the world.” (Le persone possono cambiare tutto quello che vogliono e questa è la cosa più importante)

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