Editoriale 2 - Arriva il Natale per Michele Apicella
di Atso Parnanen - NISI MASA
Immagino Michele Apicella, interpretato da Nanni Moretti, correre sul tetto del Lingotto, mentre il primo fiocco di neve cade lentamente e scompare nel Po.
Apicella è sull’orlo di un esaurimento nervoso. Probabilmente perché qualcuno ha rubato il suo ultimo pezzo di torta Sacher. Questo atto crudele rappresenta per Apicella l’ultimo degli affronti nella lotta che è nata per dirigere un festival cinematografico. È arrivato in cima al Lingotto, non su una Mini, ma in Vespa, e prima di buttarsi nelle strade di Torino ha lasciato un semplice e chiaro messaggio sulla scrivania che dice: “Sono fuori ufficio e non so quando rientro”. Gli eventi che portano a questa situazione hanno lo stesso brio e la stessa ironia degli altri film di Moretti.
Apicella sta cercando di conciliare la direzione di un festival nel Nord Italia con il progetto di un possibile film nel Sud. Nel bel mezzo di tutto ciò, sogna di girare un film per Natale con Aurelio De Laurentis (Apicella alla fine si risveglia sempre, mai sicuro che sia stato un incubo o un sogno a diventare realtà).
Alla fine, un giorno, mentre Apicella crede di essere sveglio, uno dei personaggi del suo ipotetico film, una Campanellino in abiti Natalizi (interpretata da Jennifer Beals), diventa reale e aiuta Apicella ad aprire gli occhi sulla realtà dell’industria del cinema, ricordandogli che lui è, in realtà, “un autarchico”. A seguire un lieto fine.
Mentre aspetto che Moretti prenda in considerazione la sceneggiatura del mio film e che giri anche il musical sul pasticcere impegnato politicamente, sono rimasto con la sensazione che lui venga dalla scuola di cinema di Don Camillo e Peppone (ce n’è di migliori?).
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