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Intervista 3 - 3 domande ad Armando Ceste

di 

Come nasce Amoremorte?
Durante le riprese del mio ultimo film Porca miseria!, stavo viaggiando tra poveri e barboni. Un aspetto che mi colpiva era come questo mondo fosse escluso dalla sfera dell’affettività. Anche se un giorno un vecchio barbone mi ha raccontato di una bellissima storia d’amore non so se reale o inventata sotto i fumi dell’alcool.

Sembri aver trovato un nuovo volto, Egi Volterrani.
Egi Volterrani è anche l’autore del soggetto. Si tratta di una sorta di testamento spirituale del senso della vita della società occidentale dove bisogna solo consumare e produrre e dove la morte è come rimossa.

A che cineasta hai pensato di più mentre lavoravi ad Amoremorte?
Da un punto di vista linguistico a David Lynch, ma come nei miei film precedenti, soprattutto a Carl Theodor Dreyer attraverso l’immagine del martirio de La passione di Giovanna D’Arco - anche se tutto questo interferisce solo come sfondo.

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