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FESTIVAL Belgio

Ester Forever vince il Premio Henri Storck

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Organizzato ogni due anni dal Fondo Henri Storck, il Panorama del Cinema documentario belga, giunto alla sua quinta edizione, ha presentato dal primo al 12 dicembre una trentina di documentari realizzati negli ultimi due anni, tra cui Les Ballets de ci et de là di Alain Platel, Rwanda, les collines parlent di Bernard Bellefroid, Tentatives de se décrire di Boris Lehman e Cabale à Kaboul di Dan Alexe, film circolati nei festival internazionali e in molti casi usciti con successo nelle sale. Tredici di questi sono stati sottoposti a una giuria internazionale presieduta dalla giornalista, scrittrice ed editrice francese Laure Adler.

Consegnato ieri alla Cineteca, il Premio Henri Storck è andato all'opera sorprendente e sviante di Richard Olivier, Esther Forever, un documentario che segue per sei anni due sorelle settantenni, i loro ricordi e le loro storie. Insieme all'ossessione di Esther che fa impagliare tutti gli animali morti che ha amato, Richard Olivier filma la solitudine di una donna confrontata con la scomparsa progressiva della sua realtà, e fa emergere attraverso la sua storia il ritratto di un Belgio dimenticato, quello della Seconda guerra mondiale e degli anni successivi.

Il Premio del documentario belga della Comunità francese del Belgio è andato al lungometraggio di Pierre-Yves Vandeweerd, Le cercle des noyés, già selezionato nel Forum dell'ultima Berlinale (leggi la news), un documentario in bianco e nero, cupo e pudico, che registra la testimonianza di uno di questi "annegati", come furono definiti i detenuti politici neri in Mauritania, rinchiusi dal 1987 nell'antica fortezza militare di Oualata. Infine, First Elections di Sarah Vanagt, che decifra attraverso un gruppo di bambini la prima elezione democratica dall'indipendenza della Repubblica democratica del Congo, ha ricevuto il Premio del documentario belga della Vlaamse Gemeenschap.

(Tradotto dal francese)

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