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USCITE Italia

Caramel, uno sguardo femminile su Beirut

di 

Week end natalizio naturalmente ricco di offerte: per i più piccoli arriva Bee Movie, distribuito da Universal in circa 450 copie, mentre per i ragazzi la Walt Disney propone Il mistero delle pagine perdute – National Treasure’. Gli altri titoli statunitensi sono Leone per agnelli Robert Redford (Fox in 145 sale) e L'Assassinio di Jesse James per Mano del Codardo Robert Ford di Andrew Dominik (Warner, 80 copie). Produzione americana anche per L'amore al tempo del colera del regista inglese Mike Newell con cast europeo (Giovanna Mezzogiorno e Javier Bardem).

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Cineuropa consiglia un piccolo gioiello distribuito in Italia in 30 copie da LadyBlu, Caramel [+leggi anche:
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, selezionato alla Quinzaine des Réalisateurs a Cannes ed uscito ad agosto in Francia con notevole successo di pubblico (oltre 500.000 biglietti staccati). Il film dell'esordiente libanese Nadine Labaki (anche interprete principale), che uscirà tra gennaio e aprile 2008 anche in Olanda, Spagna, Regno Unito e Germania, è stato prodotto dalla francese Anne-Dominique Toussaint (per Les Films des Tournelles), coproduttrice di Respiro [+leggi anche:
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di Emanuele Crialese, che era rimasta colpita dalla grazia di questa storia ambientata nella Beirut, in un mondo tutto femminile combattuto tra Oriente e Occidente, tra passioni amorose, omosessualità e interventi chirurgici per ottenere una nuova verginità.

"Oggi il Libano appare come esempio di un paese aperto, libero e con una società emancipata. Ma questo non sempre è vero", ha affermato la regista Labaki in occasione della presentazione del film a Roma. "Dietro la facciata, le donne sono ancora costrette a molti vincoli, al continuo timore degli sguardi della gente ed al loro giudizio. In questo contesto, le donne libanesi si consumano dai sensi di colpa e dai rimorsi. Nel salone di bellezza in cui è ambientato il film, le mie eroine si sentono al sicuro. È un posto in cui, anche se affrontano argomenti intimi e privati, non si sentono mai giudicate". E sulla scelta di interpreti non professioniste: "Ho voluto delle donne che nella realtà sono come i loro personaggi. Avevo un’idea molto precisa della loro costituzione fisica, della loro personalità, delle parole che avrebbero usato e non ho cercato dei personaggi. Ho dovuto cercare invece nelle strade e nei negozi, a casa di amici…”.

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