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BERLINALE 2008 Panorama / Italia

Zina e Shakira, come Thelma e Louise

di 

Il titolo in spagnolo è un omaggio a Pedro Almodovar: Corazones de mujer, Davide Sordella e Pablo Benedetti l’avevano scritto per lui. Ma poi, visti gli impegni dell’autore di Volver [+leggi anche:
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, hanno deciso di girarlo in proprio, con lo pseudonimo di Kiff Kosoof. Il nome d’arte (kosoof in arabo significa eclisse) fu dettato in origine dal timore di una possibile fatwa: “il film è nato subito dopo l’assassinio di Theo Van Gogh, il fondamentalismo ci spaventava”, ammettono i registi, che affrontano temi delicati per la cultura islamica come l’omosessualità e la verginità femminile.

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I cuori del titolo appartengono a Zina (Waldi Ghizlane), giovane donna della comunità marocchina di Torino che alla vigilia di un matrimonio combinato parte per Casablanca per sottoporsi a un’operazione di imenoplastica; e al travestito Shakira (Aziz Ahmeri) che l’accompagna in questo viaggio che segnerà le loro vite.

“Siamo come i serpenti, cambiamo pelle”, dice Shakira gettando in mare la parrucca platinata prima di sbarcare in Marocco, dove deve rinunciare alla propria identità femminile. E cambia pelle anche Davide Sordella: dopo Fratelli di sangue, esordio tutto in interni frutto di un lungo lavoro con gli attori, ecco un road-movie molto improvvisato, interpretato da non professionisti, ricco di citazioni cinefile (da Il Laureato a Thelma e Louise), dove la fiction sconfina nel documentario, e il vero nel verosimile.

“Volevamo mescolare le carte”, dicono Sordella e Benedetti (che hanno curato, rispettivamente, anche il montaggio e la fotografia); così come si mescolano ritmi e influssi eterogenei nella colonna sonora di Enrico Sabena, dove le note marocchine incontrano canti maroniti, versi sefarditi, e persino musiche occitane.

Costato 5mila euro, auto-prodotto dalla 011films, Corazones de mujer non può contare, al momento, su una distribuzione italiana. Le vendite internazionali sono curate da Adriana Chiesa Enterprises.

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