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BERLINALE 2008 Fuori concorso / Polonia

Katyn, capitolo doloroso della storia polacca

di 

Il maestro del cinema polacco Andrzej Wajda (leggi l'intervista) presenta oggi fuori concorso a Berlino (alla presenza della cancelliera tedesca Angela Merkel) un film magnifico, Katyn [+leggi anche:
recensione
trailer
intervista: Andrzej Wajda
intervista: Michal Kwiecinski
scheda film
]
, sul massacro di 22 000 ufficiali e membri dell'intellighenzia polacca perpetrato dai sovietici nella primavera del 1940.

Come Wajda ha ricordato in conferenza stampa, i fatti (per i quali all'epoca tedeschi e sovietici si rimpallavano la responsabilità) sono oggi indiscutibili e documentati. Il suo non è un film politico ma è centrato sugli individui, quelli ritrovati nel carnaio della foresta di Katyn (rappresentati da tre ufficiali in particolare) e le loro famiglie. L'avvenimento tocca il regista personalmente: suo padre morì a Katyn ed egli ha visto con i suoi occhi la bandiera rossa sostituire quella polacca.

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L'autore ha voluto parlare non solo di uomini (della loro fedeltà alla patria, del coraggio, dell'ingannevole fiducia nelle truppe sovietiche) ma anche di donne. Egli descrive la loro dignità senza compromesso (quella di una donna che rifiuta di sposare un russo per salvarsi la pelle, di una sorella che si fa imprigionare piuttosto che lasciare suo fratello senza una degna sepoltura) e soprattutto la straziante attesa. Come la madre di Wajda, come le donne del film, si sobbalza ogni volta che bussano alla porta e si spera fino alla fine che gli ufficiali scomparsi non siano finiti a Katyn.

Attesa tanto più terribile in quanto alimentata dalle menzogne della propaganda e dall'incertezza sull'atteggiamento da tenere, nel 1945, dinanzi al liberatore-occupante sovietico. Ma in una dura scena finale, Wajda decide di mostrare l'ineffabile: l'esecuzione di ogni singolo ufficiale e la pila di corpi ricoperti di terra.

Il voler guardare le cose in faccia è la linea guida di tutto il film. Nell'impossibilità di restituire l'evento storico in tutta la sua complessità, Wajda punta infatti a creare immagini che la gente possa ricordare. E, a giudicare dal successo che l'opera ha avuto nel suo paese, il popolo polacco aveva giusto bisogno di conoscere la verità su questo doloroso capitolo della sua storia prima di poter guardare avanti. L'autore stesso, dopo questa pellicola dedicata a un dramma nazionale e personale, ha annunciato che il prossimo sarà un film moderno su una società in piena trasformazione.

Katyn, che figura tra i cinque finalisti all'Oscar 2008 per il miglior film straniero, è prodotto da Akson Studio e Film Polski - Polski Instytut Sztuki Filmowej (PISF). Le vendite internazionali (una trentina di territori lo hanno già comprato o sono in trattative) sono affidate a Telewizja Polska SA.

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(Tradotto dal francese)

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