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ISTITUZIONI Francia

Unifrance replica agli attacchi

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Criticata da un rapporto di Media Consulting Group commissionato dal ministero degli Esteri, Unifrance, l’agenzia di promozione del cinema francese all'estero, ha contrattaccato energicamente ieri per voce del suo presidente Margaret Menegoz e con un dossier di 30 pagine. Una polemica innescata da una fuga di notizie e che ha come sfondo la successione di Margaret Menegoz annunciata per l'estate prossima.

Analizzando l'attività di Unifrance negli ultimi tre anni, il bilancio tracciato da Media Consulting Group individua diversi punti positivi, ma anche qualche aspetto controverso. Il rapporto dice che "tanti professionisti preferirebbero che Unifrance sostenesse il cinema francese laddove è più a rischio e dove ha un potenziale importante, e cioè che concentrasse i suoi sforzi finanziari e tecnici in meno settori".

Altro punto controverso: l’organismo favorirebbe i film d'autore a scapito del genere più commerciale, e il suo lavoro privilegerebbe la diffusione dei film e non le loro performance in termini di entrate. Il rapporto insiste anche sulla difficoltà di Unifrance di attirare le star francesi verso operazioni all'estero, sulla mancanza di ascolto delle esigenze dei professionisti e su un deficit in termini di promozione attraverso le nuove tecnologie (Internet, VOD…).

Attualmente in Giappone, dove si è aperto giovedì il festival del cinema francese a Tokyo presieduto da Sophie Marceau (e alla presenza di Cédric Klapisch, Jean-Paul Salomé, Ludivine Sagnier, Béatrice Dalle, Patrick Bruel e Julie Depardieu), Margaret Menegoz ha espresso all’AFP la sua indignazione: "Questo testo contiene molti errori e approssimazioni, Media Consulting non ha avuto il tempo necessario per analizzare e valutare il nostro operato". Un contro-rapporto dettagliato è stato già trasmesso al ministero. Una disputa da tenere sott'occhio, tanto più che l'attività di Unifrance ha sempre rappresentato un modello per gli omologhi europei.

(Tradotto dal francese)

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