Il ritorno di Van de Ven
L'attrice olandese Monique Van de Ven ha debuttato con Rutger Hauer in Fiore di carne di Paul Verhoeven, adattamento, datato 1973, del romanzo omonimo di Jan Wolkers, nominato all'Oscar per il Miglior Film Straniero. A trentacinque anni di distanza, Van de Ven debutta come regista con Zomerhitte (adattamento, anch'esso, di un romanzo di Wolkers), che esce oggi nei Paesi Bassi.
Zomerhitte è l'ultimo lavoro in prosa dello scrittore, scomparso lo scorso anno, e, come nello stile di Wolkers, unisce sesso, natura, arte, religione e morte in una storia d'amore e crimine, ambientata nell'isola di Texel. Il romanzo, stampato in 750.000 copie, era stato offerto in regalo durante la "Settimana dei Libri" 2005 a chiunque avesse speso una determinata cifra nel corso dell'evento.
Il marito di Van de Ven, l'attore e sceneggiatore Edwin de Vries, ha lavorato allo script del film, che vede la partecipazione della coppia (nell'arte e nella vita) Waldemar Torenstra e Sophie Hilbrand nei ruoli di un fotografo ed una misteriosa bionda. Accanto a loro, il caratterista Johan Leysen, protagonista di L'été indien, proiettato ieri in anteprima in Francia.
Il distributore Independent Films conta sulla notorietà del libro — grazie alla sua più che unica forma di distribuzione — e sulla unione di Van de Ven e Wolkers per raccontare il mondo degli adulti al cinema. Zomerhitte esce in 85 sale, ed è stato presentato ieri, in due copie, anche nelle Fiandre.
La pellicola è la maggiore uscita destinata al pubblico adulto, questa settimana, assieme al thriller statunitense Untraceable (34 copie) e al dramma italiano Giorni e nuvole (11).
Zommerhitte è stato prodotto da Mulholland Pictures in co-produzione con De Vensche, di proprietà di Van de Ven e de Vries ed il supporto della rete commerciale RTL, del Texel Tourism Board e del Dutch Film Fund.
(Tradotto dall'inglese)
Ti è piaciuto questo articolo? Iscriviti alla nostra newsletter per ricevere altri articoli direttamente nella tua casella di posta.
