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INDUSTRIA Francia

Il "Club dei 13" suona l'allarme

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Terremoto nel cinema francese dopo la pubblicazione di un'analisi sulle disfunzioni di tutta la filiera da parte di un gruppo di 13 professionisti, tra cui registi (Claude Miller, Jacques Audiard, Pascale Ferran), sceneggiatori, produttori (Why Not, Archipel 35, Rectangle Productions, Agat Films), distributori (Pyramide), esercenti e rivenditori internazionali (Films Distribution).

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Dopo aver passato al setaccio un anno di produzione francese, il "Club dei 13" (divenuti già 73 con il rinforzo, tra gli altri, di Claude Chabrol, Bruno Podalydès, Dominik Moll e Lucas Belvaux) fa una severa analisi: abbassamento della qualità dei film, bipolarismo tra i grossi budget facili da finanziare e i piccoli budget sempre più precari, rischio di perdita dei nuovi talenti artistici, sottomissione della settima arte ai bisogni del mercato televisivo, potere dei produttori sostituito da quello dei diffusori, forti tensioni nel rapporto distributori-esercenti, impatto sulle vendite internazionali dove i film d'autore costituiscono pertanto il miglior vettore di esportazione dopo i lungometraggi in inglese di EuropaCorp, ed effetti perversi del sostegno del Centre National de la Cinématographie (CNC).

Dalla scrittura delle sceneggiature alla crescente influenza di una trentina di attori tra i più quotati e dei loro agenti, dei finanziatori e dei diffusori su tutto il processo di creazione dei film, passando per la distribuzione fagocitata dai grandi gruppi, l'esercizio a due velocità e le vendite internazionali traviate dai "package deals", il rapporto battezzato Le milieu n’est plus un pont, mais une faille (lett. Ciò che sta in mezzo non è più un ponte, ma una falla) fa un quadro senza concessioni del settore nel suo insieme. E le principali derive del finanziamento sono: stagnazione da 15 anni dell'ammontare dell'anticipo sugli incassi (1/7 del budget di un lungometraggio nel 1993 contro 1/12 di adesso), fondo di sostegno automatico del CNC prelevato dai coproduttori (tra cui le TV) a scapito dei produttori delegati indipendenti…

Il "Club dei 13" avanza 12 proposte di rinnovamento. Tra queste, il raddoppio della dotazione dell'anticipo sugli incassi, un fondo di sostegno automatico produzione per il solo produttore delegato con il 7,5 % riservato alla scrittura, un bonus del 25 % del sostegno automatico distribuzione per i distributori che comprano film senza la coproduzione di tv, la creazione di un sostegno automatico all'esportazione e di un incentivo ai registi in funzione dei territori venduti all'estero. Il rapporto sarà consegnato il 3 aprile al ministro della Cultura e pubblicato dalle Editions Stock.

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(Tradotto dal francese)

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