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USCITE Italia

Gli omicidi filosofici di de la Iglesia

di 

Un colto serial-killer col pallino della matematica e della filosofia scuote la vita tranquilla – e accademica – di Oxford: sulle sue tracce, lo studente americano Elijah Wood e il cattedratico John Hurt. Ma come in ogni noir che si rispetti, la verità è più complessa di quanto non appaia.

L’assunto vale anche in The Oxford Murders – Teorema di un delitto [+leggi anche:
recensione
trailer
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scheda film
]
(in Italia il prossimo 11 aprile, distribuito da Warner Bros.), apparentemente quanto di più lontano si possa immaginare dal cinema di Àlex de la Iglesia: “ho sempre applicato al cinema di genere il mio sguardo eccentrico, ma stavolta sono stato fedele alle regole del giallo”, spiega l’autore basco, che dopo aver legato il proprio nome a titoli eccessivi come Perdita Durango stavolta tiene a freno l’humour nero, da sempre il suo marchio di fabbrica (leggi il nostro Focus sul film).

Anche se i momenti divertenti, nel film, non mancano: “c’erano già nel romanzo di Guillermo Martínez da cui è tratto”, spiega lo sceneggiatore Jorge Guerricaechevarría, “e quest’umorismo ci ha colpiti molto, come pure l’ambientazione inglese: così abbiamo deciso di metterci al servizio del libro”.

Di suo, Oxford Murders ci mette l’obiettivo di coinvolgere attivamente lo spettatore, “come se giocasse a Cluedo, scoprendo che tutti i personaggi mentono, si fingono ciò che non sono”, spiega il regista: che per raggiungere lo scopo sognava di inquadrare la città dall’alto, come una scacchiera. Si è dovuto accontentare di un lungo (e falso) “pianosequenza, composto in realtà da otto inquadrature: una mappa di Oxford, che tutti mi sconsigliavano di girare per la sua complessità”.

Interpretato anche da Leonor Watling, questo thriller senza spargimento di sangue deve molto al Tractatus Logico-Philosophicus di Ludwig Wittgenstein: “la sua figura ci ha sempre affascinati”, conferma Guerricaechevarría. Al punto che con Àlex de la Iglesia sogna un film sull’infanzia del pensatore austriaco, che lo racconti bambino, sui banchi di scuola: insieme al compagno di classe Adolf Hitler.

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