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BOX OFFICE Italia

Il cinema italiano sotto la lente degli esperti

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Dove va il cinema italiano? A questo interrogativo hanno cercato di rispondere attori, registi, produttori ed esperti in comunicazione durante il convegno-simposio tenutosi ieri all’Università La Sapienza di Roma. Un’analisi dello stato del cinema che muove dalla contaminazione tra grande e piccolo schermo e affronta le responsabilità di autori e produttori senza tralasciare l’impatto della diffusione di Internet sulla fruizione delle pellicole.

“Gli spettatori nel 2007 – ha evidenziato Severino Salvemini, docente di Organizzazione aziendale – sono cresciuti, decretando un promettente successo al cinema italiano, che ha superato il 32% come quota di mercato domestico”. Ma i problemi restano. “Bisogna riflettere – ha sottolineato Alessandro Usai, a.d. Mikado – sul perché opere come Cous cous [+leggi anche:
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, costino a un distributore trenta volte di meno rispetto a un film d’autore italiano che non garantisce, per giunta, lo stesso buon risultato. Film di qualità italiani hanno più successo all’estero che da noi, dove si premia il prodotto commerciale”.

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La colpa, però, non è tutta degli spettatori. “Io credo – ha spiegato Riccardo Tozzi di Cattleya – che il nostro cinema d’autore non faccia uno sforzo adeguato per parlare ai giovani. I Juno e gli Into the Wild italiani, purtroppo, non ci sono ancora”.

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