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FESTIVAL Italia

A Lecce un “Kammerspiel all’italiana”

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Un Kammerspiel girato in Danimarca: è L’estate d’inverno [+leggi anche:
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scheda film
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di Davide Sibaldi, l’unico titolo italiano in concorso (e in anteprima nazionale) al Festival del cinema europeo di Lecce. Ambientato in un motel di Copenhagen, il film rinchiude in una stanza d’albergo Claudio e Lulù: due sconosciuti (un giovane e una prostituta) che intrecciano le proprie solitudini, in uno scontro dialettico che mette a nudo – come spiega il regista – “la paura di vivere fino in fondo le proprie emozioni, e il coraggio di crescere”.

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I modelli di Sibaldi (ventunenne milanese autodidatta, autore di oltre quaranta cortometraggi) sono alti: “Mi sono ispirato alla lettura psicanalitica de Il piccolo Principe”, spiega a proposito dei personaggi, che “sono due facce della stessa personalità”. Quanto allo stile del film, “al Dogma devo molto, soprattutto Festen: poi ho scoperto Tape di Richard Linklater, e ho riconosciuto alcune inquadrature che avevo disegnato nei miei storyboard”.

“Per aggredire la storia, come volevo, avevo bisogno di una coppia di attori teatrali”, dice il regista spiegando la scelta dei due interpreti Pia Lanciotti e Fausto Cabra, (quasi) esordienti al cinema.

Realizzato in digitale, in cinque giorni (quaranta ore di girato, montate in sette mesi), L’estate d’inverno non ha ancora una distribuzione italiana, ma ha già vinto il Lake County Festival di Chicago, destando l’interesse di alcune società statunitensi.

È stato prodotto con un budget di 50mila euro da Enzo Coluccio per la sua Ardaco Productions: la collaborazione con Sibaldi continuerà per il prossimo progetto. “Ancora un film claustrofobico”, anticipano produttore e regista, “un thriller su tre donne intrappolate in un pozzo argentino, che sarà girato anche in Romania”.

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