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CANNES 2008 SIC / Belgio

Matty e Johnny: love story a Moscou, Belgium

di 

Un parcheggio di supermercato, un leggero tamponamento e una discussione infinita tra una madre di famiglia lasciata dal marito e un automobilista ostinato, ex alcolista, cui non resta che un tatuaggio ("Natalie Forever") dell'ex donna della sua vita. Con l'"idillio" tra questi due personaggi segnati, ma pieni di vita, il cinema fiammingo ha fatto oggi il suo ritorno in competizione alla Settimana della Critica di Cannes, dove mancava dal 1995. Una ricomparsa resa possibile dall'opera prima di Christophe Van Rompaey: Moscou, Belgium [+leggi anche:
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scheda film
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, un film che ha avuto un grande successo in Belgio a inizio 2008.

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Tra commedia romantica e cronaca familiare-sociale ambientata nella banlieue di Gand (nel quartiere Moscou a Ledeberg), il dinamismo del film deve molto alla sua interprete principale: Barbara Sarafian. Perno del racconto nel ruolo di Matty, una quarantenne alle prese con il suo impiego alle Poste, i tre figli (dai 12 ai 17 anni) e un marito (Johan Heldenbergh) innamorato di una donna più giovane e di cui lei spera senza entusiasmo il ritorno, l’attrice dà alla sceneggiatura (co-firmata da Jean-Claude Van Rijckeghem e Pat Van Beirs) un'energia contagiosa. Al suo fianco, Jurgen Delnaet incarna Johnny, un camionista donnaiolo di 29 anni, appassionato dell'Italia e disposto a tutto pur di sedurre. Dall'esitazione di Matty tra il lanciarsi in una vera e propria relazione e il riprendere il corso della sua vita coniugale, si dipana un lungometraggio dai dialoghi e dalle situazioni spesso molto divertenti.

Smorzando il dramma e le emozioni, Christophe Van Rompaey gioca piuttosto la carta di un ottimismo umano, in veste di osservatore tenero delle contraddizioni e delle debolezze di Matty e dei suoi due uomini. Un'empatia amplificata dal radicamento profondo nel contesto locale fiammingo (cene di famiglia con sanguinaccio, waterzoi e carbonata) e dalla presenza di bambini. Un ritratto di donna e una commedia agrodolce su un tema semplice e universale, in una cornice visiva molto realistica, firmata dal direttore della fotografia Ruben Impens.

Prodotto da Jean-Claude Van Rijckeghem per la società di Gand A Private View, con il sostegno del VAF (Fondo Audiovisivo Fiammingo) e della televisione privata VTM per un budget di 945 000 euro, Moscou, Belgium è venduto all'estero dai tedeschi di Bavaria.

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(Tradotto dal francese)

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