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LEGISLAZIONE Italia

Il ministro Bondi: "rafforzare l'industria, ma rivedere l'intervento statale"

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"Quattro film al Festival di Cannes è un segno importante. La filiera cinematografica e l’industria ad essa collegata stanno ritrovando la strada giusta. L’impegno del ministero dei Beni Culturali è di rafforzare questo processo virtuoso, consolidando i risultati ottenuti, e di contribuire, con concretezza, energia e fantasia, a questo rilancio". Sandro Bondi è ministro solo da 10 giorni ma ha già affidato al quotidiano Il Giornale, in occasione del Festival di Cannes, i suoi propositi per sostenere il cinema italiano.

"Dopo tanto tempo - scrive il ministro - possiamo guardare allo stato economico del cinema italiano con moderata speranza: non si deve più parlare di crisi, di affanno, di caduta libera di spettatori, di implosione dei racconti, di scarso fascino dei nostri interpreti, di sceneggiature minimaliste, di monotonia figurativa, di registi stregati dalle sirene dell’autoreferenzialità. Il cinema italiano non è morto, come talvolta, negli ultimi decenni, sbrigativamente, si è cercato di sentenziare".

La presenza italiana a Cannes "è la conferma che la primavera del cinema italiano, iniziata nel 2007, continua a dare frutti, mentre si consolida una tendenza favorevole su vari fronti. Sono almeno tre gli indicatori di una stagione alla quale guardare con giustificato ottimismo: 1) il cinema italiano conquista, come nel 2007, una quota consistente e stabile del mercato (nel primo trimestre 2008 si attesta intorno al 36,5%); 2) si delinea, finalmente, una concreta differenziazione di prodotti, di storie e di generi; 3) si intravedono le tracce di una rinnovata vitalità creativa".

Bondi promette dunque di "proseguire sulla linea tracciata dai precedenti ministri, Giuliano Urbani, Rocco Buttiglione e Francesco Rutelli, dopo che sono stati introdotti nella finanziaria 2008 alcuni strumenti di incentivizzazione fiscale per le attività cinematografiche (tax credit), come peraltro già esistono in altri Paesi europei (Gran Bretagna, Irlanda, Germania, Belgio, Olanda). Stiamo lavorando per ottenere l’approvazione dell’Unione Europea e quindi emanare i relativi decreti di attuazione".

Bondi si dichiara però convinto che "vada rivisto l'intervento, comunque necessario, di sostegno economico da parte del ministero dei Beni Culturali nei confronti del cinema italiano. Attualmente il meccanismo è teso a finanziare la produzione delle sceneggiature meritevoli, ma è carente il sostegno nella fase di pre-produzione e sviluppo dell’idea, ed ugualmente carente il sostegno nella fase di distribuzione. Basterebbe poco per invertire l’approccio, aiutando le case di produzione ad attivare nella fase di pre-produzione e di scrittura tutte quelle sinergie (a livello di soggetto, marketing, coproduzioni...) indispensabili per poi riuscire ad affrontare le forche caudine dell’uscita nelle sale".

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