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CANNES 2008 Quinzaine des Réalisateurs

Munzi, viaggio al termine della notte

di 

Una rapina in una villa alla periferia di una grande città dell'Italia del Nord. Una rapina che finisce male. Una storia come tante, una di quelle alle quali i telegiornali ci hanno ormai abituato. Ma dietro ad ogni storia ci sono degli individui. Dietro Il resto della notte [+leggi anche:
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di Francesco Munzi, selezionato alla Quinzaine des Réalisateurs, c'è un italiano cocainomane e sbandato (l'ottimo Stefano Cassetti di Roberto Succo di Cédric Kahn, 2001), un rumeno rapinatore innamorato (Constantin Lupescu) e suo fratello (Victor Cosma), la governante rumena (Laura Vasiliu, 4 mesi, 3 settimane e 2 giorni [+leggi anche:
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) di una coppia agiata (Sandra Ceccarelli, Aurélien Recoing), che verrà licenziata perché sospettata di aver rubato un paio di orecchini di perla. Tutti cercano qualcosa: un equilibrio, una vita decente, l'amore. Tutti si scontrano con la realtà.

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Francesco Munzi, filmaker "specializzato" nei temi dell'integrazione con i suoi cortometraggi e l'esordio lungo Saimir [+leggi anche:
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, premiato alla Mostra di Venezia, allarga il suo orizzonte con questa pellicola girata a Torino. L'umanità e la profondità di ogni personaggio sono date dall'ambiguità: nessuno è solo buono o solo cattivo. Tutti hanno paura.

Arrivato a Cannes proprio nel momento in cui in Italia si discute di "emergenza rumeni" e il governo pensa a misure più rigide ed efficaci contro l'immigrazione clandestina in generale, Il resto della notte affronta il tema della paura del diverso senza indulgenza, rischiando persino la strumentalizzazione. "Ero riluttante", racconta Laura Vasiliu, "perché il mio personaggio mi sembrava immorale. Poi con Francesco ho capito che quella ragazza è perduta in un mondo che non conosce e non sa cosa fare, e l'ho trovata di colpo molto più interessante".

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