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CANNES 2008 Concorso / Francia

Lo specchio e la frontiera dell'alba

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Il cinema purista di Philippe Garrel è stato accolto tra applausi e qualche fischio alla presentazione alla stampa internazionale in concorso al festival di Cannes del suo 28mo lungometraggio, La frontière de l’aube [+leggi anche:
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. Più volte premiato a Venezia e selezionato per la prima volta nella vetrina cannense più prestigiosa, il regista, 60 anni, firma un'opera perfettamente in linea con il suo stile, che si può definire atemporale o anacronistico, suggestivo o evanescente, a seconda del punto di vista.

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Diventato maestro del bianco e nero, coadiuvato dal suo talentuoso direttore della fotografia William Lubtchansky, questa volta Philippe Garrel ha accorciato nettamente la durata, solitamente dilatata, delle sue inquadrature, che hanno reso i suoi ultimi film una vera e propria esperienza ipnotica. Un ritmo più vivo nel montaggio, senza nulla togliere allo stile caratteristico dell'autore, che coglie con uno spiccato senso estetico la fragilità e la minima variazione emotiva sui volti dei tre personaggi principali incarnati da Louis Garrel (a suo agio nell'universo paterno), Laura Smet e la rivelazione Clémentine Poidatz.

Attraverso due storie d'amore vissute successivamente da un giovane fotografo, La frontière de l’aube (co-sceneggiato dal regista, Arlette Langmann e Marc Cholodenko) tesse un legame simbolico tra le passioni distruttive (incarnate dall'attrice suicida interpretata da Laura Smet) e i sentimenti apparentemente più conformisti (nascita di un figlio e matrimonio in vista). E l'irruzione del fantastico, con le apparizioni nello specchio della morta che chiama il suo vecchio amante verso l'aldilà, spinge fino alla metafora questo classico confronto tra le forze dello spirito (inconscienza/coscienza, oscurità/sole e luce, vita/morte). Un duello intimo trattato con dolcezza, poi portato fino all'astrazione dal radicale Philippe Garrel che lascia gli spettatori liberi di passare o no insieme a lui attraverso lo specchio, per oltrepassare "la frontiera dell'alba".

Prodotto da Rectangle Productions, il film ha beneficiato di un budget di 2,53 M€, che include 400 000 euro di anticipo sugli incassi del Centre National de la Cinématographie (CNC), 400 000 euro della regione Ile-de-France, i pre-acquisti di Canal + e Ciné Cinéma, 330 000 euro di Eurimages, con gli Italiani di Urania Pictures coproduttori al 21%. Films Distribution guida le vendite internazionali.

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(Tradotto dal francese)

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