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FESTIVAL Romania

Elevator affascina il pubblico del TIFF

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I Romanian Days, sezione collaterale del Transylvania International Film Festival (TIFF), si sono dimostrati ancora una volta un'ottima vetrina per la recente produzione rumena. Nel programma di questa edizione sono mancati, però, grandi vincitori, nonostante il numero record di 11 pellicole presentate.

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di Radu Muntean, The Flower Bridge di Thomas Ciulei e Cold Waves di Alexandru Solomon avevano già una notorietà internazionale prima del festival.

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Grande è stata la sorpresa, per il pubblico presente a Cluj-Napoca, alla proiezione dell'indipendente Elevator di Gabriel Dorobanţu (costato solo 200 euro). La pellicola, girata da uno sconosciuto regista-direttore della fotografia con attori altrettanto sconosciuti, ha affascinato la platea con l'intensa storia fra due ragazzi intrappolati dentro un ascensore rotto in una fabbrica deserta.

Il film sembra essere, ad oggi, la maggiore rivelazione rumena dell'anno, poiché la mediocre commedia tv del moldavo Igor Cobileanski, Tache, Crossing Dates, debutto alla regia di Anca Damian e Gruber's Journey di Radu Gabrea possono difficilmente aspirare al mercato internazionale. Senza contare flop come Marilena di Mircea Daneliuc, stella cadente della generazione di filmmaker degli anni '80.

Qualche speranza in più è legata invece a Silent Wedding di Horatiu Malaele e Katalin Varga di Peter Strickland, prossimi all'esordio in vari festival dopo la posposizione dell'anteprima mondiale al TIFF.

Nonostante gli ampi margini di miglioramento, il livello del cinema rumeno è cresciuto in maniera significativa, e ha assottigliato la linea — ormai pluriennale — che separa i lungometraggi domestici vincitori di premi all'estero e quelli destinati al mercato locale.

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(Tradotto dall'inglese)

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